Madri: un mondo misterioso. Che siano mamme o matrigne, reali o costruite a tavolino da esperti sceneggiatori di TV e cinema, come quelle di cui le gesta sto per narrarvi, le madri sono creature affascinanti: esseri dai quali ci si aspetta perfezione, in quanto modelli da seguire e fonte di accudimento per definizione. Tuttavia, lo confermerete, di perfetto non hanno proprio nulla e ci va bene così.
Mitiche ma non infallibili
Le madri che tutti vorremmo non sono per forza delle creature perfette, anzi, possono risultare strambe e inquietanti come quelle che non ci piacciono, pur rimanendo mitiche e impareggiabili. Il mondo della televisione e del grande schermo ce ne ha regalate di diversa razza e fattura, ma vi elenco quelle che più mi sono rimaste nel cuore.
Lorelai Gilmore di Una mamma per amica
Costantemente fatta di caffeina, Lorelai è la madre che tutti vorremmo perché, per cominciare, ti concede di mangiare una vagonata di schifezze sul divano davanti alla televisione.
Avete presente la classica frase che vi è stata sicuramente detta in età adolescenziale: “Sono tua madre e non una tua amica”? ecco, dimenticatela. Lorelai è una madre decisamente fuori dal coro.
Ha avuto la piccola Lorelai detta Rory (sembra egocentrismo, ma è femminismo: non solo ai maschi è concesso tramandare il proprio nome) in giovanissima età, la sua vita sarebbe stata il soggetto perfetto per una puntata di Sedici anni incinta. L’ha cresciuta da sola, compiendo praticamente un capolavoro: Rory è la figlia quasi perfetta, a tratti più responsabile, competente e inquadrata della madre.
Lorelai Gilmore è stramba, ma ci piace perché è un vero modello di forza e indipendenza, una mamma che riesce a educare senza opprimere e indirizzare senza obbligare.



Jean Milburn di Sex Education
Altra donna assurda. Jean F. Milburn è la mamma di Otis, il protagonista di Sex Education (per me una delle più belle serie di sempre).
Come affermata terapista sessuale, Jane risulta spesso una madre ingombrante nel percorso di crescita del giovane Otis, incarnando tutte le caratteristiche della mammifera sapiens sapiens: è invadente, curiosa, apprensiva, talvolta impicciona.
Tuttavia, rimane il ritratto dell’anticonformismo: una donna sola, indipendente e di successo. Ha cresciuto Otis tentando di creare un dialogo fluido e privo di tabù, per questo l’amiamo così tanto. Posso solo immaginare quanto sia complicato stare al passo con lo sviluppo ormonale dei propri figli, comprenderli e indurli a confidarsi.

Claire Dunphy di Modern Family
Madre di tre figli e casalinga.
Amo Claire perché è la tradizione in una serie che celebra la famiglia non convenzionale. Non so se ci avete fatto caso, questa è una considerazione che mi porto dietro dai tempi in cui facevo la babysitter: le madri tra loro si criticano un sacco.
Se una lavora viene additata come quella che non trascorre il tempo con i propri figli, mentre se non lavora non fa una mazza: più andiamo avanti, più i ruoli dell’uomo e della donna s’incastrano e fondono, più le persone si sentono in diritto di giudicare.
Claire ritrae il paradosso tutto attuale per il quale la donna deve ricoprire ogni ruolo possibile: moglie, madre, amante e lavoratrice.
In una serie che racconta le dinamiche delle famiglie moderne, con la leggerezza che rende Modern Family così scoppiettante, il suo personaggio rappresenta la più tradizionale forma di madre possibile: “figliocentrica”, affaticata e stressata, spesso insoddisfatta delle proprie scelte e tormentata dall’idea di voler essere più che una mamma.



Leigh Anne The Blind Side
Questo è uno dei miei film preferiti in assoluto, tratto dalla storia dell’ex giocatore di football Michael Oher.
Racconta la storia di un ragazzo sfortunato, che incontra per caso una famiglia molto ricca che deciderà di adottarlo e occuparsi di lui, col merito di trasformarlo anche in un grande atleta.
In Leigh Anne troviamo una forma di accudimento materno esemplare, che non necessita di legami di sangue o cognomi ereditati per trovare libera espressione.
Leigh diventa la mamma di Michael con una delicatezza ammirevole: lui è già grande e porta con sé il bagaglio di una vita davvero complessa.
Lei lo accoglie, lo veste, gli dona un letto dove dormire, crea per lui un ambiante familiare, complice il marito e gli altri due figli, poi lo istruisce e lo sprona a diventare un grande atleta. La ammiro molto ed è un po’ il genere di mamma che vorrei essere.

Duchessa degli Aristogatti
Duchessa e la sua soffice prole sono parte integrante dei nostri bei ricordi dell’infanzia. Gli Aristogatti è un cartone animato che in pochi non hanno visto e che ci piace sempre tanto riguardare.
Questa gattona sensuale è una mamma super protettiva e, con l’aiuto di Romeo, riesce a salvare la vita ai suoi micetti lottando con tutte le sue forze per riportarli a casa.
Rappresenta il sacrificio e la forza della madre che per preservare i propri figli darebbe la vita. Un vero modello di coraggio.



Madri temibili, terribili, micidiali
Malefica e le altre
Malefica è solo la punta dell’iceberg. Non possiamo in alcun modo trascurare che rappresenti una ben precisa categoria: quella delle matrigne cattive. La sua squadra è composta da Grimilde, la regina cattiva di Biancaneve, e Lady Tremaine, la perfida matrigna di Cenerentola, nonché madre delle orride Anastasia e Genoveffa.
Perseguitare una giovane innocente non fa onore a queste donne, che spiccano, però, per ingegno e costanza. Alla fine perdono sempre, ma ci provano senza scrupoli e senza mai provare alcun rimorso.

Brooke di Beautiful
Come dimenticare – e davvero dico: COME? – la volta in cui Brooke Logan è andata a letto con il fidanzato di sua figlia per sbaglio.
È la festa per il diploma di Hope, un bel party mascherato, quindi tutti gli invitati hanno il viso coperto.
Caso vuole che Brooke sia vestita come Hope, mentre Ridge (che all’epoca era ancora Ron Moss) è vestito esattamente come Oliver. Come se non bastasse Brooke indossa la collana che Oliver avrebbe dovuto regalare a Hope. Quindi, per una mera questione di mancato recapito del già citato presente, le due risultano facilmente confondibili.


Ho sempre amato gli sceneggiatori di Beautiful e li immagino mentre, scrivendo la scena, cercavano di portare questa situazione pazza fino a toccare il punto più estremo.
Brooke e Oliver cominciano a ballare insieme, convinti di essere in compagnia dei loro rispettivi partner, quando vengono colti da una lecita voglia di appartarsi. Da qui è tutta una questione di se e di ma: se Brooke avesse permesso a Oliver di alzarle la maschera; ma lui non lo sente che sta toccando un altro corpo e lei, dopo anni di tira e molla con Ridge, non dovrebbe conoscerlo a memoria? No ragazzi. Lo fanno.

Se non sono traumi questi.
Julie Cooper di The O.C.
È la classica situazione nella quale, per capire da dove arrivano i problemi di un’adolescente, basta guardare la madre.
Julie Cooper è fighissima, lo possiamo dire. Occhi pazzeschi, corpo mozzafiato, mia madre l’avrebbe definita la classica donna che se ne sta seduta sulla sua fortuna. Ha un discreto successo, in effetti, ad accalappiare gli uomini “giusti”: quelli con le villazze e la servitù, come Caleb Nichol.
Anche lei si diletta nell’amoreggiare con i fidanzati della figlia. Nella seconda stagione coltiva una piccante tresca con Luke, il ragazzo storico di Marissa e viene tristemente beccata.


C’è da dire che gli appassionati della serie hanno imparato a conoscere di Julie anche il lato più tenero. Descritta, in fondo, come una donna dai trascorsi difficili, si è fatta largo nell’alta società di Orange County con le unghie e con i denti.
Nel tempo ritrova il suo lato migliore e riesce anche a instaurare un rapporto “decente” con la turbatissima Marissa. La ricordiamo, quindi, come una madre da evitare, ma pur sempre con un pizzico di tenerezza.
Viola Fields in Quel mostro di suocera
A volte, a darci del filo da torcere sono le madri altrui, più spesso le suocere (la mia è perfetta per la cronaca).
Viola è la terribile suocera di JLo: classista, egocentrica, invadente e iper protettiva nei confronti del figlio.
Dopo anni di carriera nella televisione, a causa di un crollo di nervi (quantomeno presunto) si ritrova a vivere a casa della giovane coppia, dove ha modo di rendere impossibile la vita della nuora.
Cersei Lannister de Il trono di spade
Ha praticamente partorito l’anticristo, quindi non ci sorprendiamo che rientri nella categoria delle pessime madri.
Di Cersei possiamo solo dire che è una cinica sgualdrina, senza troppo soffermarci su forma ed eleganza. Crudele, incestuosa, bellissima e brutale: la superba regina fa una pessima fine, non prima, però, di vedere morire uno ad uno i suoi figli.

Mamme e matrigne: le perdoniamo tutte
La mamma è pur sempre la mamma, ammettiamolo. Quante volte ci è successo di guardare le nostre madri e pensare: sono solo persone. Sbagliano, trionfano, cadono e si rialzano, non possiamo che amarle, nonostante i loro difetti.
E a proposito di madri: l’avete letta la storia di Rea Silvia nell’articolo sui gossip mitologici scritto dalla marziana Sara?