Ci sono famiglie che hanno fatto la storia dell’imprenditoria italiana, altre che hanno inventato qualcosa che rende il mondo un posto migliore (e, se non migliore, di certo più dolce) e altre ancora che – tra alterne vicende – resistono da generazioni. Oggi allora vi vogliamo suggerire i libri che ci raccontano la storia delle grandi famiglie italiane, dai Florio agli Agnelli: appassionanti come romanzi, vi conquisteranno.

Le grandi famiglie italiane: ecco i libri della nostra selezione
Dove poteva nascere uno degli oli migliori d’Italia se non in Liguria, patria delle olive taggiasche? E infatti è proprio ligure la Olio Sasso, nata dall’intuizione di Agostino Novaro (e di sua moglie, Paolina Sasso, che all’azienda dà il nome) e al lavoro dei suoi figli, che uniscono allo spirito imprenditoriale una grande sensibilità letteraria. Non ci credete? Pensate allora che pubblicheranno, sul giornalino dell’azienda, anche contribuiti di Saba, Pascoli, Pirandello e Ungaretti. Tutto liscio come l’olio, quindi? Non proprio: nel libro di Guido Novaro, ultimo discendente di Agostino, c’è tutta la difficoltà degli anni della guerra e del terrorismo, di eredità disperse e rapporti complicati.

E poi, non trovate che la copertina sia bellissima?
La loro storia l’avrete forse già letta nei libri della saga di Stefania Auci, I leoni di Sicilia. E se vi siete appassionati alle vicende di questa famiglia amerete I Florio. Storia di una dinastia imprenditoriale di Orazio Cancila, storico che elimina tutti gli orpelli e punta dritto al sodo. E che sodo: all’apice della loro storia, c’erano in giro per i mari del mondo qualcosa come cento piroscafi targati Florio, il loro vino si poteva trovare ovunque in Europa e donna Franca Florio aveva deciso di commissionare a Giovanni Boldini, il pittore più à la page di inizio Novecento, il suo fantastico ritratto. In effetti, è proprio materiale da romanzo.

E presto la saga dei Florio diventerà anche una serie TV. Pronti con i pop corn?
Per alcuni è stata la vera e propria famiglia regnante italiana: gli Agnelli hanno caratterizzato buona parte della storia (mondana e imprenditoriale) dell’Italia moderna, dall’Avvocato fino a Lapo, passando per misteri, drammi, intrighi e sospetti. Come in ogni famiglia reale che si rispetti: chiedete a Elisabetta, che di pettegolezzi se ne intende da decenni…

Pare che Gianni Agnelli, l’Avvocato, portasse l’orologio sul polsino per evitare che la corona del quadrante rovinasse l’orlo delle sue (costosissime) camicie. E così ha lanciato una moda.
Racconta un celebre aneddoto che tutte le sere, prima di andare a casa, Angelo Rizzoli facesse il giro di tutti i suoi uffici raccomandandosi di spegnere le luci. Che sia (anche) questo il segreto del successo di un uomo che dal nulla – letteralmente: era cresciuto in un orfanotrofio – fonda un vero e proprio impero, con una casa editrice e una di produzione cinematografica che firma, tra gli altri, La dolce vita e i film di Don Camillo e Peppone? E in questo libro sono proprio i nipoti di Angelo a ricordare la figura di un nonno diverso da tutti gli altri, e di una vita che non è stata sempre rose e fiori.

Fateci caso: ogni tanto nei titoli di testa dei vecchi film compare ancora la sigla della casa fondata da Rizzoli, la Cineriz
Balocco, Ferrero e Illy: le grandi famiglie… nella dispensa
L’effetto collaterale di leggere questo libro è che, appena finito l’ultimo rigo, potreste essere assaliti da una fame blu. Sì, perché Volevo fare il pasticcere racconta la storia del signor Toni Balocco che, nella Torino della metà dell’Ottocento, preparava squisiti bonbon ripieni di liquore. E poi c’è suo figlio e la pasticceria aperta a Fossano, e il figlio di suo figlio che, nel dopoguerra, si inventa il mitico Mandorlato. Ecco, vi ho detto che vi sarebbe venuta fame… ma aspettate di vedere qual è il prossimo libro, perché le cose potrebbero peggiorare.
Che mondo sarebbe senza Nutella? Lo slogan più azzeccato degli ultimi anni non fa che confermare quello che già sapevamo: la Nutella è la felicità a forma di barattolo. E a ripercorrere la storia della crema alla nocciola più famosa del globo, così come quella della famiglia che l’ha inventata nel 1964, ci pensa il libro di Gigi Padovani, Mondo Nutella. Dal piccolo laboratorio di Alba l’azienda di Pietro Ferrero ha davvero conquistato il cuore (e lo stomaco) di grandi e piccini.

Abbiamo preso un mandorlato, lo abbiamo spalmato di Nutella e adesso ce lo vogliamo prendere pure un caffè? Certo che sì, meglio se sfogliando il libro di uno che se ne intende: ne Il sogno del caffè Andrea Illy racconta la storia di suo nonno Francesco, il fondatore di Illy e del suo desiderio di offrire, semplicemente, il miglior caffè al mondo. In fondo, dovendo scegliersi un desiderio, meglio pensare in grande.
Le grandi famiglie italiane: ancora libri, in ordine sparso
Era la fine dell’Ottocento quando Michelangelo Zegna decide di aprire, lui che era orologiaio, un’azienda tessile dalle parti del biellese; passano pochi anni e, nel 1910, tre dei suoi (dieci!) figli fondano il Lanificio Zegna & Giardino Vitri. Ora son passati più di cento anni ed Ermenegildo Zegna continua ad essere una delle aziende più prospere del suo settore. Sfogliare questo libro, e ammirare le sue foto d’autore, permette di toccare quasi con mano una delle eccellenze del Made in Italy

Vi piacciono i libri belli da vedere? Qui trovate la selezione marziana dei coffee table book
Non ne avete ancora abbastanza di saghe familiari? Continuiamo allora, in ordine sparso, con un libro sulla famiglia Caracciolo (perfetto se avete amato quello dedicato agli Agnelli, visto che Marella Caracciolo fu la raffinatissima moglie di Gianni Agnelli). E Il Profumo del Chianti di Piero Antinori, la storia di una famiglia di vinattieri che oggi si affida alla generazione più giovane (e tutta al femminile). E infine, tornando a parlare di storia della moda, Una vita sul filo di lana, di Ottavio Missoni con Paolo Scandaletti: la storia dello stilista che ha trovato anche il tempo di essere campione di atletica prima di fondare un impero fatto di colore e fantasie inconfondibili, che dalla metà del secolo scorso non smette di incantare.



Vino, tessuti o intrighi dinastici?
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