Facciamo un test: se vi dico Fatsia Japonica e Schefflera che vi viene in mente? Se il vostro cervello non si connette, c’è potenzialmente un problema. E ora fate un giro per il vostro appartamento: in un angolo del salotto c’è un ficus che ha visto tempi migliori? Il pothos del bagno vorrebbe uscire a fare un giro? I tulipani nel vaso hanno bevuto tuuuuuutta l’acqua disponibile? Allora sì, c’è davvero un problema. Ma non temete, la redazione marziana è qui per darvi una soluzione per arredare al meglio con le piante da appartamento, possibilmente facendole anche sopravvivere. E per farlo ha consultato Sonia Santella, stylist di giardini e di interni, docente di garden design e autrice di Lo stile verde in casa tua, da poco pubblicato da Palombi Editori.
Piante da appartamento: da dove cominciare
Allora Sonia, prima di tutto grazie per aver scritto un libro che anche noi pollici neri possiamo capire…
In effetti il problema di certi tomi di botanica è proprio quello: si rivolgono a un pubblico già specializzato, che conosce bene le piante e come prendersene cura. Io volevo scrivere invece un libro che fosse davvero per tutti, e che unisce piccoli consigli botanici (ndr in fondo al libro c’è un piccolo vademecum che, per ogni ambiente, indica brevemente quali cure dare alle nostre piantine, come l’etichetta di lavaggio di un maglioncino) a suggerimenti per arredare con le piante.

Ecco, cominciamo dalle basi: da dove partire per dare più spazio al verde in casa nostra?
Bisogna svuotare gli spazi, muovere quegli arredi che stanno lì da anni senza che mai ci sia venuto in mente di cambiare loro posto. Comprare una pianta da appartamento, grande o piccola che sia, è un pretesto che predispone al cambiamento, a sperimentare soluzioni nuove per esaltarla al meglio. Quante volte abbiamo visto piantine avvizzite e ancora avvolte nella carta da regalo ormai sbiadita? Oppure, ci è mai capitato di portare una pianta in casa e di averla poi abbandonata nel primo angolo disponibile? Scegliere una pianta è l’inizio di una reazione a catena che coinvolgerà tutto l’ambiente, e anche lo stile di chi ci vive.

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Come possiamo allora trovare – per ogni pianta – il modo migliore per valorizzarla?
Si tratta di una combinazione di fattori: in un ingresso sono per esempio perfette Pothos e Sanseverie, che stanno bene anche in ambienti poco luminosi, mentre in uno studio sarà perfetto un terrario (e nient’altro) da tenere sulla scrivania, e scegliere un’altra pianta da terra che abbia foglie molto grandi: un vero invito alla creatività. Poi è bene capire prima quale effetto si vuole dare: su una parete spoglia sarà perfetta un’unica pianta che cattura l’attenzione, mentre per la cucina saranno ovviamente perfette le piantine aromatiche con la loro bella etichetta.

Se lo spazio lo consente poi, è bello disporre grandi vasi al centro di un ambiente per creare un fulcro attorno al quale far ruotare il resto dell’arredamento. E se vogliamo invece creare un effetto scenografico la cosa migliore è disporre una pianta davanti a una parete dai toni scuri.
Portiamo poi le piante anche in bagno (avendo cura di scegliere quelle che preferiscono un clima umido): là, se mancano piani di appoggio, possiamo usare piccoli sgabelli. In ogni caso, non dimentichiamo mai di disporre i vasi, quando sono più di uno, con un certo ritmo, per accompagnare il nostro sguardo: quando poi le piante sono tutte dello stesso tipo, ecco che lo spazio acquista subito più carattere, e un’identità ben precisa.

Qual è la pianta più adatta a chi proprio non riesce a far sopravvivere nemmeno i fiori finti?
Il Pothos, senza dubbio: con i suoi rametti anche il guardaroba più buio può trasformarsi in una serra (confermo: il mio Pothos cresce indisturbato nonostante me).

E se una pianta si secca?
Nessun dramma: in quel caso si ricompra. E si ricomincia. Il mio consiglio è partire con poco, osservare una pianta giorno dopo giorno per fare piccoli cambiamenti quando ci accorgiamo che qualcosa non va: ruotare il vaso, spostarlo in un punto più luminoso se le foglie perdono di lucentezza.

Un’ultima domanda, un tarlo che mi rode da anni: una delle schede del libro consiglia anche come disporre le piante in camera da letto. Ma quindi si può sopravvivere dormendo con una pianta in camera? Perché nelle mie memorie da bambina ho un vago ricordo di qualcuno che sosteneva che le piante rubassero di notte tutto l’ossigeno disponibile…
Ebbene sì, in camera da letto ci possono essere le piante, meglio se disposte senza un ordine rigoroso in modo da poterci sentire più liberi e rilassati. E senza paura di morire: è certamente più pericoloso attraversare una strada nell’ora di punta…

Vi è presa una voglia matta di svecchiare il vostro appartamento? Trovate ispirazione nella sezione marziana dedicata alle idee per la vostra casa: dai tessuti più belli ai poster per dare nuovo colore alle pareti.