Scrollando la sua pagina Instagram è inevitabile domandarsi: “Chi è Emiko Davies?”. Lo stile delle sue foto conforta e suggestiona, rilanciando un’immagine del nostro Bel Paese totalmente unica, dove le cose semplici di tutti i giorni, come l’insegna di un bar o l’incarto di un salume, si elevano a capolavoro. Vi racconto la storia di questa romantica food blogger.
Premessa: il profilo del food blogger tipo
Il percorso di ogni food blogger si assomiglia, ve lo dico per esperienza. Ad esempio, se avete visto Julie & Julia sapete che gli appassionati di cucina spesso si rifugiano nelle ricette quando la propria vita non li soddisfa pienamente.
Una volta tornati a casa, poi, mettono le mani in pasta e si sentono rinascere. Tendono ad avere la propensione a una pura e generosa condivisione del cibo che producono (anche perché è sempre troppo) e delle ricette che utilizzano.
Così aprono un blog scoprendosi addirittura fotografi provetti.
Ma se una volta diventare blogger era qualcosa di inedito e ardito, oggi c’è chi addirittura ti scoraggia dicendoti che no: il mondo non ha bisogno dell’ennesimo blog di cucina e che se proprio vuoi sfondare devi aprire TikTok.
Ma per chi ha una vera devozione per il cibo il punto non è mai sfondare, è pubblicare il proprio libro di cucina.

Ebbene sì, tenetelo a mente, perché non esistono traguardi agognati come questo, al netto dei soldi, al netto del successo, al netto di lasciare il lavoro noioso per rifugiarsi nelle ricette. Pubblicare un ricettario è la risposta a ogni domanda, il desiderio più intimo e profondo di chiunque apra un blog di cucina.
Chi è Emiko Davies
Vi ho già raccontato le mie beniamine del food nel mio primo articolo marziano, ma erano davvero una manciata rispetto a tutte le donne di grande ispirazione che ruotano intorno a questo vastissimo settore.
Cook – Corriere della Sera ne ha magnificamente ritratte una buona parte, con l’iniziativa Le 50 donne del cibo e tra queste non poteva di certo mancare Emiko Davies.



Nata in Australia, da mamma giapponese e padre australiano, ha vissuto per molti anni in Cina, a Pechino. Dopo il liceo si è trasferita a Rhode Island negli Stati Uniti per studiare Belle Arti e da lì ha deciso di trascorrere un semestre a Firenze, per studiare incisione. Dopo la laurea vi è tornata per un anno, ma il soggiorno si è prolungato praticamente fino a oggi.
Non c’è luogo che appassioni alla cucina della tradizione più dell’Italia, dove ciascuna regione ha i propri grandi classici, legati indissolubilmente alla storia di un territorio fatto di eccellenze e personaggi immortali, come il mitico Pellegrino Artusi, di cui Emiko è grande fan.
Lei ama tutti i vecchi ricettari e le ricette datate, perché la cucina italiana “È più o meno la stessa da centinaia di anni” ha dichiarato a Cook – Corriere della Sera (se ascoltasse o leggesse DOI – Denominazione di Origine Inventata potrebbe avere un mancamento, insomma).


Ha cominciato a pubblicare le sue ricette nel 2010, in un’epoca parecchio propizia per il mondo dei blog di cucina, così dopo qualche tempo ha anche iniziato a scrivere per altre testate: il Corriere della Sera, Financial Times, Condé Nast Traveller e Guardian e si è dedicata a una rubrica sulla cucina regionale italiana per Food52.
Il suo blog è una raccolta di ricette e di viaggi. Tra piatti dimenticati o poveri e itinerari culinari raccontati con passione, tra sagre paesane e piccoli borghi. Emiko racconta l’Italia all’estero e anche agli italiani, che tante volte si scordano quanta bellezza si conserva in questi piccoli posti di mattoni longevi e scorci poetici.
Australia – Giappone – Cina – Italia
La cucina è itinerante per natura. Il cibo ci rimane idealmente attaccato addosso, quando ci spostiamo da un luogo all’altro ce lo portiamo dietro con i suoi sapori e gli odori. Poi lo ricordiamo, non solo il piatto o il boccone, ma tutto ciò che ne ha fatto contorno la volta che l’abbiamo assaggiato.


Emiko esplora la cucina italiana senza mai abbandonare quella delle proprie radici, pare che stia preparando un nuovo libro in uscita nell’autunno del 2023 dedicato alle ricette della sua infanzia, i piatti di famiglia che per lei oggi sono un cibo di conforto.
La famiglia, quella delle origini e quella che ha costruito insieme a suo marito Marco Lami, è protagonista della sua cucina come delle immagini che condivide, proprio perché per Emiko il cibo rappresenta l’unione familiare e le radici (e quanto sono adorabili le sue figlie!).



D’ispirazione e conoscenza
Attualmente vive a San Miniato, in provincia di Pisa. Della Toscana, e poi dell’Italia intera durante i suoi viaggi, ha iniziato a raccontare i prodotti e i produttori. Ha scavato in fondo alle ricette, cercando di comprenderle in profondità, questo perché mossa da una grandissima curiosità che è tanta quanta la voglia di condividere la propria conoscenza.
Già solo esplorando la sua bacheca Instagram o le sue storie in evidenza si scovano un milione di spunti su posticini da visitare, per esempio a Venezia, che io dovrei conoscere discretamente, ma che guardando le sue storie mi rendo conto di ignorare.



I workshop di Emiko Davis e i suoi nuovi progetti
Chi la vuole vedere all’opera può iscriversi ai suoi workshop, che comprendono lezioni di cucina private e veri e propri ritiri culinari interamente al cucinare insieme, occupandosi anche della fase dell’approvvigionamento, come nel caso della Giornata del tartufo, dove si va a caccia di tartufo bianco per i boschi delle colline pisane.
Insieme al marito organizza delle lezioni di degustazione e abbinamento di cibo e vino. Non ve l’ho detto: lui è sommelier, nemmeno Jane Austen avrebbe potuto immaginare unione più azzeccata di questa.
A breve apriranno insieme Enoteca Marilu, dove venderanno vini naturali prodotti nelle piccole cantine che hanno scoperto insieme negli anni.
Lì organizzeranno anche corsi ed eventi legati al cibo e al vino. Io non vedo l’ora di andarci.



I libri di cucina di Emiko Davies
E lei ci è riuscita, insomma. Ha pubblicato non uno, ma ben 5 libri, uno è in cantiere come vi ho detto, quindi Emiko non si ferma. I suoi ricettari sono un tripudio di bellezza, estensione naturale del suo blog e della sua pagina Instagram. Sono sicuramente diventati un punto di riferimento per tutti gli appassionati di cucina italiana all’estero e credo siano una vetrina di tutto rispetto per le nostre tradizioni culinarie.


Eccoli:
- Florentine: The True Cusine of Florence: celebra Firenze e la sua cucina, quella casalinga, con le ricette, e quella dei ristoranti preferiti dell’autrice;
- Acquacotta: ispirato da un soggiorno di sei mesi nella Maremma Toscana, ne racconta la cucina;
- Tortellini at Midnight: un viaggio tra Puglia, Torino e Toscana, i luoghi cardine della famiglia di Marco, il marito di Emiko Davies, raccontati attraverso le ricette;
- Torta della Nonna: le ricette di dolci italiani tratte dai libri Florentine, Acquacotta e Tortellini at Midnight;
- Cinnamon and Salt: Cicchetti in Venice – Small Bites Lagoon City: i cicchetti veneziani per raccontare la storia di una delle più affascinanti città del mondo.
Ecco spiegato perché amiamo Emiko Davies
Credo che il vero punto di forza di Emiko sia lo sguardo di profondo candore con il quale osserva il nostro paese e la sua cucina. La chiave di lettura di una persona straniera, che ne subisce il fascino e lo racconta attraverso un linguaggio sicuramente intrigante per il pubblico estero, ma anche totalmente nuovo per noi italiani. Guardo la foto che ritrae un salume avvolto nell’incarto del macellaio e penso: perché non mi è mai venuto in mente di fare una foto come questa (tolto il grande talento che lei ha e io, chiaramente, no)?
Ѐ proprio una questione di sfumature: non tutti in quel soggetto vediamo la stessa cosa. Ecco spiegato perché le foto di Emiko Davies parlano il linguaggio della bellezza e dell’incanto.


