Ormai lo sapete, la redazione marziana è sparsa in mezza Italia, ama spesso andare in giro per l’altra metà (e possibilmente incontrarsi in un bel casale della campagna toscana), godersi le bellezze dello Stivale e anche la cucina tipica regionale, ma questa è un’altra storia. Naturale allora che le giornate Fai d’Autunno – in programma sabato 15 e domenica 16 ottobre – ci mettano subito addosso una gran voglia di scoprire i beni che il fondo per l’ambiente apre al pubblico: castelli, negozi storici, antichi ospedali e università, chiese, ville e palazzi. Sono oltre 700 i luoghi da scoprire in questo fine settimana, in 350 città dalle Alpi alla Sicilia: qui vi suggeriamo quel che c’è da vedere a casa delle redattrici marziane.
Cosa vedere nelle giornate Fai d’Autunno
Cosa vedere a Varese da Gloria
Oltre che di orecchini vintage, schiacciata di zucchine, mercatini e Andrea Bocelli, la nostra Gloria è appassionata di storie familiari: le piacerà allora moltissimo villa Della Porta Bozzolo, non lontano da Varese e dal lago Maggiore. La villa nasce nel Cinquecento come dimora di campagna della famiglia Della Porta, di origine modesta ma di grande ambizione (non vi sembra già l’inizio di un romanzo d’appendice?) che riesce pianin pianino a fare il suo ingresso nella nobiltà locale. Nel Settecento la villa viene rinnovata per le nozze tra Giovan Angelo III Della Porta e la contessa milanese Isabella Giulini: a questo periodo risalgono gli interni stile rococò, gli arredi, il giardino all’italiana. Cara Gloria, ma secondo te possiamo organizzare un raduno marziano anche qui? A te lasciamo la stanza col letto a baldacchino in damasco di seta gialla, che il giallo ti sta bene.



A Treviso da Martina
Visto che sta mettendo su casa, la nostra Martina potrebbe trarre ispirazione da villa Venturali Chittarin Fanna, costruita nel Settecento da ricchi commercianti veneziani che erano all’epoca diventati ricchissimi commercianti veneziani. Circondata da un incantevole parco, perfetto per le passeggiatine della sua bichon Avanese Olivia, negli anni Settanta del secolo scorso la villa venne ampliata e destinata in parte a ospitare la produzione di Mariapia Fanna Roncoroni, l’artista che ha sempre lavorato tra la ribellione e la ricerca della bellezza. Il che mi sembra una definizione perfetta anche per Martina.


A Venezia da Silvia: un luogo insolito da vedere durante le Giornate FAI
Al prossimo raduno marziano veneziano chiederò a Silvia di accompagnarmi al negozio Olivetti di piazza san Marco. Che può essere considerato, non meno della basilica, un piccolo monumento all’architettura e al design italiano, pensato da quel genio di Adriano Olivetti e progettato da quell’altro genio che risponde al nome di Carlo Scarpa che, tirando due linee sul foglio, ha creato uno spazio essenziale e raffinatissimo, con la scala centrale che domina lo spazio del negozio. E poi le macchine per scrivere, e la mitica Lettera 22. Anche solo per questo, mi sembra una delle cose più belle da vedere in queste giornate dei Fai: mi ci porti Silvia?


A Parma da Samantha
Ecco, io Samantha un pochetto la invidio, per almeno tre o quattro ragioni: tra queste il fatto che – dopo aver tirato fuori l’auto dall’ennesimo millimetrico parcheggio milanese – se ne può tornare in quel di Parma. E io, che nella patria della torta fritta e del Parmigianino ho lasciato un pezzetto di cuore, vorrei fare lo stesso con maggior frequenza. In attesa di tornare in città, vi racconto che per le giornate Fai d’Autunno a Parma si potrà visitare, tra le altre cose, l’antica farmacia di san Filippo Neri di palazzo san Tiburzio: qui la Congregazione della Carità si occupò della cura delle giovani madri, dei carcerati, degli indigenti e dei malati, con medici che andavano di casa in casa per controllare che nessuno avesse bisogno di cure particolari. E se invece ce n’era bisogno, si andava nell’antica spezieria di san Filippo, dove si preparavano le medicine che poi venivano distribuite gratuitamente. Ancora oggi la farmacia conserva gli antichi armadi e gli alambicchi, i registi, le ampolle e i ricettari.


A Bologna da Greta
E se non è Parma, perché non fare una capatina da Greta a Bologna? Potremmo darci per esempio appuntamento tra san Petronio e piazza Maggiore, in quella via Farini in cui sorge palazzo Vassè, costruito nel 1550 per volere di una famiglia di origine francese che nel tempo riesce a farsi un nome anche sotto le due torri. In questo fine settimana d’autunno si visita anche la galleria del palazzo con la sua meridiana, dotata anche di due fori per osservare il cielo durante la notte. A proposito, prima che si faccia notte, dove si va a cena?


A Roma da Simona (e me)
Simona è una persona genuinamente generosa: lei è capace di venirti a prendere alla stazione, portarti a casa sua, cederti il suo letto per la notte. E prepararti pure i fusilli al sugo. Per questo (non solo i fusilli, ma per tutto il resto) Simona si sarebbe data un gran daffare di fronte alla ruota dell’ospedale di santo Spirito in Sassia: l’ospedale è uno dei più antichi della città (la primissima versione risale all’VIII secolo, quello che si visita oggi al Quattrocento) e uno dei pochi che possa ancora vantare la ruota degli esposti, pensata per affidare alle cure dell’ospedale i bambini appena nati (proietti li chiamavano, e ancora oggi questo è un cognome abbastanza diffuso in città): bastava portarli qui, infilarli nella ruota, suonare la campanella e dall’altra parte qualcuno recuperava il pargolo per dargli un futuro migliore. Ecco, Simona gli avrebbe pure preparato i fusilli. E io? Io invece me ne sarei andata nella biblioteca Lancisiana, proprio accanto all’ospedale.



A Napoli da Ilaria
Dove altro incontrare la nostra prof. se non nella sede dell’università Suor Orsola Benincasa? Sotto la collina di sant’Elmo a Napoli, l’antico monastero voluto da suor Orsola all’inizio del Seicento, diventa nel 1864 una scuola femminile gratuita (chissà se c’era all’epoca il gruppo delle mamme WhatsApp?); ancora oggi si può visitare la chiesa vecchia fondata da Suor Orsola e la chiesa nuova, oggi sconsacrata e trasformata in sala conferenze, e il museo storico universitario che conserva gli arredi dell’antico monastero. Chissà se Ilaria, la nostra guru del fai-da-te, vorrà ridipingere anche quelli…

Bonus extra: cosa vedere a Milano nelle Giornate Fai
Luogo in cui la redazione marziana è andata a prendere un caffè è la magnifica Villa Necchi Campiglio, un gioiellino dell’architettura e del design degli anni ’30 per la cui realizzazione non s’è proprio badato a spese.
Se volete saperne di più qui su Marte trovate un intero post dedicato.

Ora che sapete cosa vedere durante le giornate del Fai, date un’occhiata alle altre idee per i vostri viaggi e weekend in Italia

2 Commenti
Articolo molto interessante, lo salvo per le prossime giornate FAI. Quest’anno ho scelto di visitare villa Necchi Campiglio, davvero bella. Merita assolutamente una visita!
Hai fatto bene Eleonora, Villa Necchi Campiglio è così bella che si vuol tornare a rivederla più volte! Io questa volta sono stata a Villa Fogazzaro Roi, un altro gioiellino da visitare.