Eccentrici, scintillanti, provocatori: questi sono gli aggettivi che meglio rappresentano la moda degli anni 80. Se pensavate di esservi liberati di spalline nelle giacche, tutine aderenti, colori fluo, paillettes e capelli cotonati vi sbagliavate di grosso. Questo, cari amici ascoltatori, è il ritorno dello stile anni Ottanta. Come la peperonata che si ripresenta, anche loro sono ricomparsi.
Guardiamo il lato positivo: la nostra generazione non sarà l’unica ad avere delle foto orrende e a pentirsi di come andava in giro vestita. Mal comune, mezzo gaudio.

Piuttosto, capiamo insieme in cosa consiste questo grande ritorno degli anni Ottanta, in modo da capire quali sono le tendenze da seguire (o evitare a seconda dei punti di vista) per sembrare usciti da un video di Madonna ai tempi d’oro.
Disclaimer: è importante ricordare che spesso i trend già di moda negli Usa negli anni Ottanta sono arrivati da noi qualche anno dopo e si sono protratti anche negli anni Novanta, con un ritardo degno di Trenitalia. Sarà stato il male? Sarà stato il bene? O sarà stato boh?
Jeans (e piumino) ed è subito paninari
Parlare di anni Ottanta in Italia e del loro ritorno senza menzionare i paninari sarebbe inqualificabile. Nata all’ombra della Madonnina, questa sottocultura giovanile metteva al centro l’abbigliamento firmato e costoso, che diventava un vero e proprio elemento di aggregazione e riconoscimento. I paninari avevano una vera e propria divisa: piumino Moncler, jeans Levi’s, felpa Best Company e borsa Naj Oleari. Immancabili le Timberland da barca e le penny loafer per le ragazze. Tra i marchi italiani più amati dai paninari anche Fiorucci, Emporio Armani, Trussardi e Stone Island.


Tra i paninari andava alla grande anche il total look di jeans, che è tornato già da qualche tempo e non accenna a volersene andare. Facilissimo ma allo stesso tempo insidioso: le due tonalità di denim devono essere perfettamente identiche oppure completamente diverse per funzionare. Non ci sono scuse. Per spezzare il look, via libera alle cinture di cuoio. E sopra? Semplicissimo. Il paninaro doc indossa il Moncler, rigorosamente di colori pazzi, oppure il montone, rigorosamente over. Per me non c’è storia e vince il secondo a mani basse e il vintage ce ne regala a pacchi.








Il power dressing: il ritorno dello stile anni Ottanta significa tailleur
Negli anni Ottanta le donne cominciano a indossare completi caratterizzati da pantaloni a vita alta ampi e giacche con spalline abbondanti di ottima fattura. Questi tailleur sono tornati alla grandissima, spesso svecchiati da colori pazzi oppure da scelte di stile, come quella di non indossare la camicia sotto, ma magari un gilet o un body aderente, per renderli meno classici. Si potrebbe scegliere anche con una gonna tubino, più aderente, da abbinare a una giacca con spalline strutturate, per creare un effetto “triangolo inverso” e valorizzare le spalle. Un’altra soluzione, se non vi convincono i colori pazzi, investite i vostri capitali in “colori rifugio” come beige, grigio e marrone con fantasie più classiche.





Qui il post marziano dedicato ai blazer di stagione

@world_vintage_fashion

La fluo mania
Tinte sgargianti da far girare la testa: verde acido, rosa fluo, azzurro neon e arancione super bold. Anche in autunno e inverno, quando solitamente i colori dovrebbero essere desaturati e scuri, lo stile anni Ottanta ci vuole vestiti da Carnevale di Rio. E che ci dobbiamo fa’? Le strade sono due: potete nascondervi in una grotta sperando che passi (cosa che faccio io) oppure adeguarvi alla tendenza e diventare protagonisti della nostra rubrica sobrietà. Ecco qualche esempio:








Scherzi a parte, anche secondo me che sono la regina dei colori smorti, qualche accessorio fluo può starci, soprattutto se abbinato a un look semplice o monocolore. Anche il make-up non è da sottovalutare per un tocco di fluo che evoca gli anni Ottanta ma non fa apparire Jane Fonda con body e scaldamuscoli come per miracolo.





Il ritorno degli scrunchie (che in realtà non se ne sono mai andati)
Gli scrunchie sono di fatto degli elastici per capelli ricoperti di tessuto colorato, tinta unita o fantasia. Non solo di cotone: possono essere in velluto, seta, chiffon o spugna. Sono coloratissimi e danno un tocco in più a ogni look, dalle code, alle trecce ai messy bun. Negli anni Ottanta erano praticamente giganti, mentre adesso sono diffusi anche in dimensioni ridotte. Se prima erano utilizzati solo per look casual, adesso sono amatissimi (da star e non) anche per occasioni più formali ed eleganti, soprattutto in nero o in ton sur ton con il colore dei capelli.









@prada
Attenzione: se perdete elastici con la stessa velocità con cui la Lucarelli fa polemica online, questo non è ciò che fa per voi!
Ma potete sempre cotonarvi alla grandiosa:


Il ritorno dello stile anni Ottanta anche nei maxi gioielli
Le dimensioni contano eccome, soprattutto se si parla di gioielli anni Ottanta. Ma non dimentichiamoci del colore, della forma e dei materiali.
Via libera a tutte le catene e l’oro che volete, sovrapponete lunghezze diverse soprattutto su magliette bianche e maglioni semplici, oppure con un chiodo. Alle orecchie, grandi orecchini a bottone e cerchi come se non ci fosse un domani. Ne aveva già parlato anche Gloria, ma è sempre meglio ribadire.




NdR: il capello riccio è naturale, non una permanente anni Ottanta!




Se vi piacciono i maxi orecchini e non volete distruggervi i lobi, una soluzione è optare per quelli in resina, un trend nato proprio negli anni Ottanta. Le nuove resine sono lavorate per assomigliare a materiali più pregiati, ma in moltissimi mercatini vintage potrete trovare i grandi classiconi, più semplici certo, ma le cui tonalità piene vi riporteranno indietro nel tempo.

Ultima chicca anni Ottanta per voi: la linea di abbigliamento di Apple. Non credo che in Italia sia mai arrivata, ma è davvero notevole e perfettamente in linea con i trend attuali!
