Il telecomando che di punto in bianco smette di funzionare e non ci consente di abbassare il volume, la sveglia che non suona e ci fa fare tardi al lavoro, il termometro che non funziona quando l’ipocondria ci sta facendo sentire 38 di febbre… e si potrebbe continuare a elencare altre situazioni in cui le pile esauste possono letteralmente rovinarci i piani col sottotitolo mai una gioia.
Quando ci troviamo in queste situazioni, il primo gesto che ci viene in mente è quello di togliere la batteria scarica dall’apparecchio che ha smesso di funzionare e sostituirla immediatamente con una nuova. Per non rimanere mai senza, possiamo acquistare batterie AAAA online, scegliendo le migliori sul mercato per qualità e durata. Ma più spesso di quanto si possa immaginare, quelle piccole pile AAAA (-bbronzatissima!) che noi provvediamo immediatamente a rimuovere e a sostituire, non sono ancora del tutto esauste. A dircelo è uno studio svolto da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano.

Cos’hanno rilevato i ricercatori del Politecnico di Milano sulle pile gettate perché esauste
Lo studio è stato effettuato su un elevato campione di pile ritenute esauste che i ricercatori hanno raccolto presso vari supermercati dislocati in città e nella provincia di Milano. L’analisi è stata effettuata sulle batterie microstilo aaaa, ministilo e stilo, tutte alcaline. (Anche voi le portate a un punto di raccolta, vero?).
I risultati ottenuti hanno dimostrato come, in molti casi, le pile gettate via non siano realmente esauste. Sul totale esaminato, appena un terzo risultata del tutto o quasi scarico, mentre più del 30% aveva una carica minima dell’85% e, in alcuni casi, persino del 100%.


Ecco perché le batterie non esauste vengono considerate scariche
I dati ottenuti sono sorprendenti ma – oltre al fatto che ci si può confondere tra pile cariche e scariche, visto che esteticamente non c’è differenza – possono essere spiegati facilmente pensando al livello di energia di cui hanno bisogno alcuni dispositivi per funzionare correttamente.
Gli apparecchi più energivori possono smettere di funzionare, o ridurre le loro prestazioni, nel momento in cui la carica della batteria si riduce anche di pochissimo.
Quando un apparecchio si spegne, è molto comune pensare che la pila abbia esaurito del tutto la sua carica; questo porta a smaltire tantissime batterie che invece potrebbero venire ancora utilizzate.

Come verificare se la pila è davvero esausta
I metodi per verificare se una batteria ha davvero finito la sua carica e deve essere smaltita esistono e non necessitano di attrezzature particolari. Naturalmente chi dispone di un tester per la verifica della carica potrà utilizzarlo per ottenere un risultato affidabile e certo, ma anche chi non dispone di questo tipo di apparecchio può controllare facilmente se la pila aaaa che ha appena tolto dall’epilatore portatile funziona ancora.
1) Testare la batteria altrove
Il primo metodo funziona con tutte le pile e consiste semplicemente nell’utilizzare le pile che non riescono più a far funzionare correttamente i dispositivi più energivori in apparecchi che richiedono cariche inferiori, come gli orologi da muro. In questo modo si riuscirà a sfruttare la carica quasi fino in fondo, si ridurrà la quantità di rifiuti migliorando l’impatto ambientale.

2) Fare il test del rimbalzo
Esiste poi un metodo un po’ particolare che consente di valutare la carica delle pile alcaline. Ecco come fare:
- prendete la microstilo aaaa o quella che desiderate testare;
- fatela cadere a terra su una superficie piana;
- se la pila non rimbalza significa che è ancora completamente carica;
- se rimbalza, dovrete valutare l’altezza del rimbalzo.
L’assenza o la presenza del rimbalzo dipende dallo zinco in essa presente.
E con questo finale possiamo scegliere di stupire gli ospiti meglio di Giucas Casella!
