Ormai su Marte sono diventata un’ambasciatrice emerita del turismo Veneto e, dopo le guide su Treviso e dintorni, in questo post vi svelo cosa fare e cosa vedere nella zona delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: luogo sensazionale che oscilla placido tra eleganti cantine, paesaggi mozzafiato puntellati da vigneti e rustiche trattorie dove farsi abbondanti scorpacciate di carne allo spiedo.
Le Colline del Prosecco, un vero patrimonio dell’umanità
Il 10 luglio 2019 Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state iscritte alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e io aggiungere “finalmente!”, perché l’iter per arrivare a questo traguardo non è stato proprio una passeggiata. Ci sono voluti ben undici anni di lavoro, carte e documenti, infatti, prima che il meritato riconoscimento arrivasse.
A trionfare in questo caso è stata certamente la natura, ma anche l’uomo. E per comprendere appieno perché Le Colline del Prosecco sono tanto speciali occorre conoscere il significato di viticoltura eroica.

Le gesta eroiche di chi lavora in vigna
Per raccogliere la preziosa uva dalla quale si ricava il Prosecco i viticoltori devono lavorare sfidando pendenze a dir poco inquietanti e pericolose tipiche di questo territorio; per questo sono loro gli eroi, perché è anche grazie al loro sudato impegno che queste colline sono tanto belle.
Se non se ne fossero presi cura in tutti questi anni, amandole – credetemi – come fossero una ragione di vita, non sappiamo come sarebbero oggi. Insomma, il titolo in questione celebra il rapporto uomo-paesaggio, un matrimonio che ha reso questo pezzetto di Veneto uno dei luoghi più amati e visitati di tutto il mondo e non solo per il vino.

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, la DOCG dei nostri sogni
Dove ci troviamo? In un triangolo di piacere che va dal Comune di Valdobbiadene, corre verso est estendendosi fino al Comune di Vittorio Veneto e scende fino a Conegliano.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG nasce in questa esatta zona, che è divista in tre aree: Core zone, Buffer zone e Commitmen zone.

CORE ZONE
È la più impervia e ha un’estensione di 9.197,45 ettari. Comprende tutte le caratteristiche ambientali che hanno concesso a questo territorio di diventare patrimonio UNESCO e si sviluppa nei comuni di: Valdobbiadene, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Vidor e Vittorio Veneto.
BUFFER ZONE
Ha una pendenza nettamente minore rispetto alla Core zone e, oltre ai territori citati, comprende anche i comuni di: Conegliano, Susegana e San Vendemiano.
COMMITMEN ZONE
Quest’area comprende tutti i comuni che hanno aderito a un Protocollo stipulato con la Regione Veneto col quale si impegnano a tutelare il paesaggio rurale, in particolar modo quello vinicolo e sono: Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola.
Sua Maestà il Prosecco: il vocabolario minimo da conoscere quando si visitano le Colline e le cantine
C’è il Prosecco e il “prosecchino”, fate attenzione. In Veneto siamo molto attenti a cosa cade nella nostra flûte, perché qui ci crescono a ombre e salame. Arriva, poi, il momento in cui cominciamo a partecipare a degustazioni di vario tipo, che ci consentono di camminare con il calice appeso al collo come fossimo dei San Bernardo d’alto bordo. Qui, insomma, non si beve tutto con la stessa leggerezza.
Rigore veneto
Siamo così: possediamo tutti una piccola cantina casalinga che coltiviamo come fosse una collezione dai pezzi inestimabili e abbiamo un amorevole rapporto con il vignaiolo di fiducia, dove il fine settimana andiamo a prenderci il vin bon. Beviamo anche con la disinvoltura di un cammello quando deve fare la scorta d’acqua.
Sul Prosecco non amiamo scherzare perché è decisamente uno dei nostri più sentiti orgogli. La DOCG in questione si produce con almeno l’85% di uva Glera, mescolata nel restante 15% ad altre varietà locali, come Perera, Glera Lunga, Verdisio e Bianchetta Trevigiana.



Le varietà che ne vengono fuori sono Brut, Extra Brut, Dry, Extra Dry e Brut Naturale “sui lieviti”, ovvero il famigerato vino col fondo che oggi sta letteralmente spopolando (a ragion veduta oltretutto).
Vera punta di diamante è il Rive, prodotto nelle stesse varietà ma con millesimo, ovvero l’indicazione di anno di produzione, perché è frutto del lavoro svolto dai vignaioli nelle aree di pendenza maggiore. Da menzionare è decisamente il Cartizze, che arriva da una collina di 108 ettari diligentemente divisa tra oltre un centinaio di viticoltori. Se ne producono non più di un milione di bottiglie l’anno. Questo, insomma, ve lo sparate quando volete fare colpo.
Non sarebbe finita qui, ma per una sessione di approfondimento vi consiglio di organizzare un bel tour tra le cantine.
Oltre al Prosecco c’è di più: i luoghi da vedere nel territorio delle Colline
Si può cadere nell’errore di pensare che qui si debba venire esclusivamente per un giro delle cantine, ma non c’è convinzione più errata. Tutti i paesi che vi ho elencato hanno le loro peculiarità.
Ad esempio c’è Sarmede che viene chiamata il Paese delle Fiabe e che, insieme ai Laghi di Revine, fa parte del gruppo Parchi Didattici dell’Alta Marca Trevigiana. Qui si svolgono la Mostra Internazionale dell’Illustrazione e le Fiere del Teatro (in questo post ho scritto altre informazioni utili a riguardo).


I Laghi di Revine sono magnifici da circumnavigare in bicicletta e ospitano il Parco Archeologico Didattico del Livelet, con insediamenti archeologici che vanno da 6.000 ai 3.500 anni fa.
A Combai dovete andare tra settembre e novembre per mangiare le caldarroste, è lì che nascono i Marroni di Combai IGT, che evocano le più romantiche scene autunnali.
Cison di Valmarino dà il massimo ad agosto, vi sembrerà di ritrovarvi in un paese incantato, un po’ sospeso nel tempo. In quel periodo si svolge la rassegna Artigianato Vivo, con le bancarelle che arrivano fin dentro i cortili delle case. Se passate di là non potete esimervi dal visitare il Museo della Radio e Castello Brandolini d’Adda. Oggi lo chiamiamo Castelbrando ed è anche un lussuoso hotel oltre che un sito museale.



Conegliano è un borgo incantevole ed è lì che ha sede la più antica scuola di enologia d’Europa: l’Istituto Enologico Cerletti, fondato nel 1876. A Follina si trova la splendida Abbazia di Santa Maria e vi consiglio una passeggiatina introspettiva nel suo meraviglioso chiostro, per ammirare lo splendido gioco di luci.
Cosa fare nelle Colline del Prosecco, come e quando
Per chi arriva da lontano, il mio personalissimo suggerimento è quello di ritagliarsi non meno di 5 giorni per stare da queste parti. La visita non dev’essere una corsa frenetica a vedere questo e quello, qui vi dovete riconnettere con la natura.
Ciò che hanno imparato a fare molto bene da queste parti è accogliere i visitatori, è pieno di strutture ricettive, ristoranti da provare e cantine da visitare. Non immaginatevi una vacanza a sbocciare bottiglie costose in hotel di lusso, è vero che le chiamano Prosecco Hills, ma qui trovate realtà per tutti i gusti e le tasche.



Se c’è una stagione giusta
Non c’è una stagione giusta, ma se dovessi consigliarvi il periodo ideale direi primavera o autunno, proprio perché il paesaggio dà il massimo a livello di colori. Sappiate comunque che le attività non mancano mai, quindi potete decidere di selezionare il periodo che più vi garba. Dovete solo comprendere che tipo di vacanza vi va di fare.
C’è anche da dire che potreste approfittarne e fare base da queste parti per poi allungare anche fino a Treviso o Venezia, qui è tutto abbastanza vicino, se avete qualche giorno da concedervi prendete in mano Maps e stabilite un planning che vi consenta anche di spostarvi un po’.

Attività più o meno faticose in materia di turismo sostenibile
Il “Cammino di Santiago della Marca”
Lo chiamano così ed è un percorso composto da quattro tappe per 49,8 km che corrono lungo 2.265 metri di dislivello e uniscono alcune porzioni dei 40 sentieri del progetto “Alla scoperta delle Colline del Prosecco”. Unisce l’attività fisica alla contemplazione della natura, con tanti punti di interesse storico e culturale. Se non siete allenati state pur sereni, qui non si fanno maratone, il concetto, anzi, è quello di una lentezza contemplativa.
Prosecco Ciclyng
Quest’anno si svolgerà il 1 ottobre, si tratta di un percorso di 100 km con dislivello 1600 m aperto a tutti al quale si può partecipare praticamente con qualsiasi tipo di bicicletta.
Per gli amanti delle due ruote la Prosecco Cycling è sicuramente una bella occasione per godersi questo territorio con un’altra prospettiva e fare anche amicizia, perché c’è gente che arriva da tutto il mondo.
Il cicloturismo sta spopolando, perché è un sistema sano e divertente per trascorrere una vacanza più o meno in lentezza. Le strutture sono sempre più attrezzate, dai paesi del Nord, ormai, ci hanno insegnato che la vacanza in bici è super cool. Noi stiamo imparando bene direi, in questo il Veneto offre tantissimi itinerari che ne percorrono i bei paesaggi di mare, montagna o, come in questo caso, collina.


Mangia, prega, bevi
Una o due degustazioni vi consiglio di farle, anche perché ci sono cantine veramente belle da visitare, con degli shop fornitissimi dove poter fare qualche oculato acquisto. Se riuscite a organizzare anche un tour in compagnia dell’enologo o chi per lui ancora meglio, alcune famiglie di produttori sono qui da tempo immemore, ne hanno di cose da raccontare.
Dopodiché visitate i borghi e concedetevi anche un pomeriggio tra le vigne per girovagare in cerca del panorama migliore da fotografare.
Per ciò che concerne il cibo ci sono tre cose che dovete assaggiare: lo spiedo dell’Alta Marca Trevigiana, che se fatto secondo disciplinare cuoce anche otto ore, il tiramisù (siamo pur sempre in Provincia di Treviso)e, chicca da veri intenditori radici e fasioi, un piatto della tradizione contadina che si prepara con radicchio di campo e fagioli.



Vino a parte, credo che a rendere le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene un posto così magico e ambito sia proprio la loro versatilità. Ogni anno arrivano centinaia di visitatori che ci lasciano un pezzetto di cuore.
Viticoltori, commercianti e ristoratori, poi, hanno scoperto il segreto del successo: sono i “guardiani del faro”, lavorano sì, ma lo fanno salvaguardando ogni giorno il proprio territorio, rendendolo sempre un posto migliore.