“Quanto sei bella Roma eccetera eccetera”: quante volte avete canticchiato questa canzone pensando al vostro prossimo viaggio nella capitale? E, visto che Vita su Marte prende molto sul serio il fatto di essere un vero e proprio servizio pubblico, vogliamo stavolta esservi di vero aiuto e suggerirvi le cose da non fare MAI quando venite a Roma. E quando dico mai, intendo mai mai mai mai mai.

A spasso per Roma: istruzioni per l’uso con le cose da fare e quelle da evitare
Occhio agli spostamenti
Cominciamo dalle basi: quando prenotate la vostra sistemazione in città controllate meticolosamente su Google Maps la distanza dai luoghi che volete vedere. E non fatevi ingannare dal fatto che la fermata della metro si trovi proprio a un passo, o che ci sia da quelle parti la fermata di quell’autobus che vi porterà dritto in centro: nella Città Eterna sono spesso eterne anche le attese dei mezzi, e uno sciopero può rovinare la vostra minivacanza romana.
Provate insomma ad andare a piedi, per quanto possibile, e non prendete mai – dico mai – la macchina: oltre a risparmiare tempo (e pazienza) camminare vuole spesso dire lasciarsi sorprendere da scorci inaspettati. E poi, particolare non secondario, vi consente di bruciare più in fretta le calorie del pranzo. Ma, a proposito di pranzi, andiamo avanti.

Dove si mangia?
Va bene le guide, vanno bene i consigli su Instagram e i video di chi mangia su YouTube, ma ci sono due assunti imprescindibili che vanno considerati quando decidete dove mangiare: mai sedersi dove ci sono le foto dei piatti, e mai sedersi dove – proprio lì, accanto all’ingresso – campeggia un tavolino, tovaglia a scacchi bianca e rossa, apparecchiata con finto Spritz, finta pizza (spesso incartata nella pellicola trasparente), finti maccheroni. Da un luogo del genere non può uscire nulla di buono o di commestibile.

Piuttosto, date un’occhiata alle persone che sono già sedute: se notate impiegati in pausa pranzo reclamate subito il vostro posto. Nessuno in pausa pranzo vuole mangiare qualcosa di cattivo, fidatevi di loro. E, nei momenti più disperati, ripiegate sempre sulla pizza al taglio: anche quelle apparentemente meno raccomandabili possono essere sempre meglio dell’ennesimo poke (che, ripetiamolo, è solo un’insalata di riso che vuole darsi un tono).
La pizza l’avete già mangiata a pranzo e non vi va di mangiarla di nuovo a cena (perché mai: la pizza va bene sempre) e siete ancora in dubbio? Allora guardate senza ritegno nei piatti di chi è già seduto: se vedete qualcosa che vi ispira, bene, altrimenti scappate a gambe levate.

I consigli marziani su dove mangiare a Trastevere
Quanto vedere (e quando)
L’importante è non strafare: per quanto vogliate approfittare del viaggio, mettere in agenda troppe attività vi farà arrivare stremati a fine giornata. Siate giudiziosi: scegliete allora solo un museo al giorno (e prenotate il prenotabile: vi aiuterà a evitare inutili code) e dedicate il resto della giornata all’antica arte del ciondolare in giro, facendovi guidare dall’ispirazione del momento.

Ricordate poi che molti musei sono chiusi il lunedì, ma non tutti: a Roma restano aperti, tra gli altri, i musei Vaticani (qualsiasi giorno scegliate, prenotate all’ora di pranzo o l’ultimo orario disponibile della giornata, quando sono leggermente – leggermente – meno affollati), il Colosseo col Foro Romano e il Palatino, villa Farnesina – a mio modesto parere uno dei luoghi più belli della città – la galleria Doria Pamphilj e i musei Capitolini.


Postilla: procuratevi una Lonely Planet (o una guida qualsiasi) ma poi leggetela
Lungi da me volervi consigliare (intendi: obbligare a) la lettura integrale della Storia di Roma di Indro Montanelli, ma se avete in programma un viaggio a Roma l’ideale è avere contezza di quello che si può vedere in città. Quindi:
- a Roma c’è il Pantheon, ma non il Partenone (lo scambio va per la maggiore tra i turisti anglofoni);
- Ara Pacis si pronuncia come si scrive, e non Arrapatis (giuro, me l’ha detto un turista d’oltreoceano, all’oscuro – oltre che dell’italiano – della profonda figuraccia che stava per fare);
- quella cosa in fondo alla strada è la Basilica di San Pietro, forse uno dei monumenti più famosi nell’universo (il fatto che l’ignaro turista che me l’ha chiesto – non lo stesso dell’Ara Pacis, per fortuna – non avesse proprio idea di cosa potesse essere mi ha fatto a lungo dubitare del suo tasso alcolico);

Cosa non mettere in valigia
Sarò di parte poiché indosso spesso scarpe basse, ma in un viaggio a Roma meglio non portare tacchi. Il motivo? Tornate al punto 1 e lo capirete: in città si cammina, si cammina, si cammina. E, dato non trascurabile, si cammina spesso sui sampietrini. Quindi, se proprio volete osare, che siano almeno tacchi larghi, per non correre il rischio di incastrarsi ad ogni passo.

Restando in tema accessori, attenzione anche alla borsa: in alcuni musei non c’è il guardaroba, e far la visita con una grande shopper alla fine – credetemi – vi stancherà. E poi non avrete bisogno di molto: basta il portafogli, burrocacao, telefono, fazzoletti e occhiali da sole.
Non vi servirà nemmeno la borraccia per l’acqua, visto che la città è piena di nasoni (leggi fontanelle) dalle quali poter bere direttamente, affinando la tecnica sorso dopo sorso. Abbiate però l’accortezza di scegliere una borsa che possa contenere (anche) un libro. Quale? Quello di cui vi parlo qui sotto…

Una cosa di cui non si può proprio fare a meno
E veniamo alla vera ragione di questo articolo: parlarvi finalmente del mio ultimo libro, 365 giorni a Roma (Tempesta Editore). Dal titolo avrete già capito di cosa si tratta: per ogni giorno dell’anno una storia, un aneddoto, un artista o un’opera d’arte legati alla storia romana. Cominciate a leggerlo dalla data del vostro compleanno, o dal giorno in cui leggete questo articolo: nel vostro prossimo soggiorno romano sarete così pronti a stupire tutti i compagni di viaggio.

365 giorni a Roma
Leggendo il mio libro scoprirete per esempio (il 18 febbraio) che non dovete cercare la tomba di Michelangelo in città, anche se il sommo artista viene sepolto in una basilica non lontano da piazza Venezia: il nipote infatti trafugò i poveri resti dello zio nottetempo, per portarli a Firenze e dargli una sepoltura secondo lui più degna.
Oppure scoprirete (il 27 febbraio) che non è il caso di fare oooohhh di fronte alla statua di Marco Aurelio al centro di piazza del Campidoglio e cercare di fare colpo sui vostri compagni di viaggio magnificando la bellezza della scultura. Perché? Semplicemente perché è una copia dell’originale, al riparo dentro i vicini musei Capitolini. Ma vi racconto anche… ma no, basta: se volete saperne di più vi tocca comprare il libro.

E per finire: pillole di cose da non fare mai a Roma
- La redazione marziana è spaccata sull’argomento, ma qui decido io, quindi: non attaccate il lucchetto simbolo del vostro amore (ma, a proposito, lo fanno in Tre metri sopra il cielo oppure in Ho voglia di te? Chi indovina vince mille punti marziani perché significa che ha letto questo post) su qualsivoglia balaustra, catenella, lampione. E men che mai a ponte Milvio, che è arrivato praticamente intatto fino a noi dall’antichità e non vedo perché debba soffrire tanto;
- è bellissimo farsi foto ricordo di fronte al Colosseo, ma se le fate piantati in mezzo alla strada ricordatevi che da lì passano innumerevoli linee di autobus, e che ci vuole un attimo a finire sotto la linea 87 (o sotto le ruote della mia bici);
- a proposito di foto: c’è proprio la necessità di fotografare il Vittoriano? Non voglio urtare la suscettibilità di Vittorio Emanuele II che lassù se ne sta issato a cavallo, ma suvvia… c’è di meglio;
- il denaro è vostro e decidete voi come meglio spenderlo, ma non gettate monetine in tutte le fontane della città. La moneta si getta (di spalle) solo nella fontana di Trevi. E, mi spiace dirlo, non dovete esprimere un desiderio qualsiasi: gettare la moneta serve solo a propiziare un nuovo viaggio a Roma;
- valutate se sia il caso di fare la fila per farvi la foto mentre infilate la mano nella Bocca della Verità. In fondo, nell’antica Roma era nient’altro che un chiusino;
- ultimo, ma vitale, consiglio: diffidate dei maritozzi con poca panna.

Se state programmando il vostro prossimo viaggio nella Città Eterna, vi sarà utile dare un’occhiata alla sezione romana di Vita su Marte: cosa vedere, cosa mangiare, curiosità e attività per bambini.