La dotta, la grassa, la rossa. Bologna è così, culla di cultura, buon cibo e scorci medievali caratterizzati dai tipici mattoni rossi. Sede dell’Università più antica al mondo (la prima!), patria del tortellino, quello che si chiude con il mignolo, e della pasta sfoglia tirata a mattarello, così sottile che si deve vedere San Luca attraverso. Se capitate a Bologna, è difficile mangiare male o non sapere che cosa fare. Troverete sempre un posto che vi fa una tagliatella al ragù take-away da mangiare passeggiando, una mostra da vedere, una o sette chiese in cui entrare, un concertino da scovare.

Che cosa fare allora in una tipica giornata bolognese?
Se arrivi in treno, uscirai nel piazzale della Stazione Centrale, ti basterà attraversare la strada per essere già in Via Indipendenza, la via dei negozi, nonché inizio dei i tanti e lunghi portici della città (patrimonio UNESCO). Se il meteo non aiuta, ti aiuta Bologna, riparandoti dalla pioggia.


Via Indipendenza ti porta direttamente in Piazza Maggiore, devi solo andare dritto e goderti le vetrine, magari incastrandoci anche qualche acquisto strategico e fare una prima tappa caffè da Impero. Se invece riesci ad aspettare, il Gran Bar merita una dolce tappa per la colazione, in Via d’Azeglio subito vicino a Piazza Maggiore dalla parte della Fontana del Nettuno.

E una volta qui, avete mille strade davanti a voi per trascorrere la mattinata.
Non sono mai stata per le visite intense e forzate, dove ogni minuto è programmato. Mi piace perdermi per le città, che le conosca o meno, e Bologna è perfetta per questo. Ogni strada e ogni portico regalano qualcosa, uno scorcio, una curiosità… un segreto! Di questi ce ne sono 7 sparsi per la città, da scoprire passeggiando: dalla Finestrella sulla Piccola Venezia in via Piella – che ormai tanto segreta non è – alla freccia di Strada Maggiore, al telefono senza fili del Voltone del Podestà in Piazza Maggiore.

Lascio a voi la scoperta, come dicevo, non è niente male perdersi a Bologna, si trova sempre qualche sorpresa. Banalmente anche i muri raccontano la città, la vita, la sua attualità, tramite graffiti, stickers, scritte. Anche qui ogni scorcio vi parla, vi racconta qualcosa.




Cosa fare a Bologna: Piazza Maggiore, San Petronio, l’Archiginnasio e le Torri
Una volta quindi in Piazza Maggiore potete entrare a visitare San Petronio, la chiesa più grande di Bologna, dedicata al Patrono della città. I suoi lavori iniziarono nel 1390 e leggenda vuole che Papa Pio IX li avesse fermati, perché la Chiesa avrebbe superato San Pietro in grandezza.
Motivo per cui la facciata è ancora oggi incompiuta e le risorse siano state impiegate per realizzare l’Archiginnasio, sotto i portici adiacenti, sede del primo Teatro Anatomico. Un vero e proprio anfiteatro voluto così dall’architetto bolognese Antonio Paolucci, per rendere visibile a tutti il tavolo su cui si teneva la lezione di anatomia. Il Teatro è interamente in legno d’abete, decorato con due ordini di statue raffiguranti in basso dodici celebri medici e in alto venti dei più famosi anatomisti dello Studio bolognese. Assolutamente una tappa obbligatoria.
Già poi che siete in zona, un salto al Museo Archeologico Medievale vale la pena farlo.


Per concludere la mattina, tornando indietro verso la piazza, girato l’angolo su Via Rizzoli si trovano svettanti le Torri più famose di Bologna: Asinelli e Garisenda. Sulla prima si può salire e provare un po’ di brivido. Ci vuole circa una mezz’oretta per godere in cima di una vista fantastica di Bologna dall’alto.



Via Zamboni e la Pinacoteca di Bologna
Se siete ancora sotto le Torri potete andare verso Via Zamboni, la via dell’Università, e imbattervi nel Teatro Comunale, un tempo casa dei Bentivoglio.




Proseguite dritto fino alla meravigliosa Pinacoteca Nazionale di Bologna dove si trova il Duecento, il Gotico, Giotto, il Quattrocento, Raffaello, il Cinquecento, il Manierismo, i Carracci fino al ‘600 e ‘700.


Ripercorrendo poi a ritroso Via Zamboni, fermatevi al Museo di Palazzo Poggi, al civico 33. Qui troverete i luoghi dell’Istituto delle Scienze e delle Arti, voluto da Luigi Ferdinando Marsili nel ‘700. Le stanze, un tempo dimora della faglia Poggi, sono affrescate da Pellegrino Tibaldi, Nicolò dell’Abate e Prospero Fontana.
Qui si tenevano lezioni di storia naturale, infatti oggi conserva la collezione di Aldrovandi; anatomia, con le statue di cera degli Spellati, spettacolari riproduzioni del sistema muscolo-scheletrico; ostetricia: l’Istituto per merito del dottor Galli è stato il primo ad aprire le porte dell’istruzione alle donne. Troverete poi anche la sezione di chimica con gli esperimenti di Cavour e Laura Bassi, di fisica, geografia e nautica con meravigliose mappe e mappamondi antichi e infine militare. Qui scoprirete che Castelfranco Emilia, oggi in provincia di Modena, nasce in realtà come presidio militare, prima difesa della Bologna dei Bentivoglio.
Chicca finale, dall’interno del Museo di Palazzo Poggi potete accedere a un pezzetto di Biblioteca Universitaria.
Usciti dal museo sarà ormai tardo pomeriggio, quindi proseguite lungo via Zamboni finché non trovate via Petroni e da lì svoltate per andare verso una deliziosa Piazza Aldrovandi, chiusa al traffico, con tanti tavolini e posticini dove mangiare e fare aperitivo. La modalità è molto easy, ci sono tanti chioschetti che fanno panini particolari e buon pesce in modalità street food.
Cosa fare a Bologna: Strada Maggiore, il Portico di Santa Maria dei Servi e Casa Morandi
La zona di Piazza Aldrovandi si trova vicinissima a Strada Maggiore, proseguendo infatti in quella direzione, sbucherete di fronte ai portici di Santa Maria dei Servi dove a Natale brulicano i mercatini natalizi. Vale la pena percorrere la via verso il chiostro di Santa Cristina, dove ci sono alcune le aule dell’Università, e arrivare a Casa Morandi in Via Fondazza, dimora dell’artista Giorgio Morandi e della sua famiglia dal 1933 fino alla sua morte. Tra le stanze della casa trovate un piccolo museo a lui dedicato.
Se poi avete fame, nessun problema, in Strada Maggiore potete provar un ristorantino vegetariano, Clorofilla, per una veloce tappa cibo.


Via Santo Stefano e le Sette Chiese
Da Strada Maggiore, potete poi prendere la scorciatoia di Corte Isolani (qui guardate in alto perché c’è uno dei segreti di Bologna) che vi porterà dritti in Via Santo Stefano, direttamente nella meravigliosa piazza dove si trova il complesso monumentale delle Sette Chiese, la costruzione religiosa più antica della città. Si chiama così perché costituita da una serie di piccole cappelle (sette), che richiamano gli scenari del santo sepolcro di Gerusalemme. All’interno troverete i resti di epoca romana, bizantina e longobarda.

Piazza Santo Stefano è un meraviglioso brulichio di persone, attività, negozietti da scovare mentre passeggiate. Per una pausa meritata, andate da Ruggine in un vicoletto che non ci si aspetta di via Santo Stefano. Anche questo è un posticino tattico da aperitivo.

Cosa fare a Bologna: Via Castiglione e i Giardini Margherita
Se siete invece in cerca di un po’ di relax, i Giardini Margherita alla fine di Via Castiglione, collegati a Via Santo Stefano, sono il posto giusto. Un parco immenso dove troverete tante persone che passano il tempo in mille modi, facendo sport, i funamboli da un albero all’altro (a pochi cm da terra), leggendo, prendendo il sole, giocando con il cane, passeggiando, facendo un aperitivo da asporto. Stendete un telo per terra e perdetevi in chiacchiere, smaggiucchiando qualcosa. Se siete sforniti di cibo, andate alle Serre dei Giardini Margherita, qui trovate da mangiare, da bere, una fonte d’acqua gratuita dove riempire le borracce e dei tavolini con tutto il necessario per lavorare in smart.


Dove mangiare a Bologna
Ma dopo tanto camminare, dove mangiare tipico bolognese?
Tortellini in brodo, lasegne, tagliatelle al ragù, tortelloni di ricotta, cotoletta alla bolognese, taglieri di affettati e crescentine, zuppa inglese.

Questi sono i piatti assolutamente da prendere se andate alla Trattoria del Biassanot in Via Piella, proprio accanto a uno dei sette segreti di Bologna: la finestrella che si apre su un canale d’acqua tra le case, la Piccola Venezia.
Da Bertino trovate i primi della tradizione e il suo famoso carrello dei bolliti, tipici della tradizione bolognese. Trattoria Zita è famosa per la pasta fresca, Antica Trattoria del Ragno è un po’ fuori dal centro, su via Murri, una zona molto carina, vicinissima ai Giardini Margherita, quindi se siete lì perché no.
In zona Saragozza provate Biagi, quando è bel tempo è un piacere mangiare nel loro giardino interno, di cui Bologna è piena e sono tutti stupendi.
Tra le trattorie valgono la pena Trattoria da Vito, dove andava Lucio Dalla, Trattoria di Via Serra e Trattoria Da Me, la vincitrice di 4 Ristoranti.
Se invece non avete voglia di sedervi al ristorante, andate da Pasta Fresca Naldi in Via del Pratello. Prendete da asporto la vostra tagliatella al ragù o pasta e fagioli con i maltagliati (all’uovo ovviamente) e andate a mangiare in piazza San Francesco, all’ombra dell’omonima basilica.

Quale occasione migliore della primavera per visitare Bologna?