L’incoronazione di re Carlo III è stata la seconda ad essere trasmessa in diretta televisiva, circa 70 anni dopo quella della nostra amata Betty. La monarchia è cambiata così come la società inglese ma, nonostante la voglia di modernizzare del re, i gossip più succulenti si sono scatenati proprio riguardo l’anacronismo della stessa.
La pratica medievale di porre in mano al re scettri e globo inginocchiandosi e giurando fedeltà non ha nulla di moderno, così come gli abiti (che, pure snelliti, sempre di pelliccia rimangono) e le vecchie pietre della corona estratte grazie alla schiavitù praticata nelle colonie inglesi.

Cos’è cambiato in realtà?
Lo stile può cambiare, certamente.
Carlo III vuole proprio che la sua monarchia si distingua per le novità e l’attenzione all’ambiente e alla società moderna.
In effetti, durante la cerimonia abbiamo visto il primo ministro inglese leggere un passo della bibbia; per la prima volta in assoluto una donna, nello specifico la leader della Camera dei Comuni Penny Mordaunt ha presentato “la spada di stato” al re; un coro gospel interamente formato da cantanti neri s’è esibito.
Carlo ha indossato solo per la cerimonia la corona di Sant’Edoardo (creata in onore di Edoardo il confessore), pesantissima – circa 3 kg – e difficile da portare, che è stata repentinamente sostituita perché la tradizione prevede che non possa lasciare l’Abbazia di Westminster. La sostituta, la Imperial State Crown sarà indossata dal re in occasioni speciali come l’apertura del parlamento.
Camilla ha indossato la corona della regina Mary riorganizzata coi diamanti della collezione personale di Elisabetta II ma senza una celebre pietra indiana: il diamante Koh-i-Noor (per molto tempo il diamante più grande al mondo) che raccoglie in sé una storia di avidità, omicidi, torture, colonialismo e appropriazione.
È stata eliminata anche la processione di omaggi che tutti gli aristocratici avrebbero dovuto fare inginocchiandosi avanti al re. Solo Will ha giurato fedeltà da vassallo al padre e poi l’ha teneramente baciato sulla guancia. In quel momento ho visto il terrore negli occhi di Carlo, quella corona poteva cadere al minimo movimento. Ho provato a leggere il labiale del re quando William s’è allontanato, pare dica “oh well”, “oh bene”, s’è rincuorato.
Gli ospiti sono stati accuratamente scelti eliminando la nobiltà decaduta e preferendo rappresentanti della società civile che si sono distinti. Erano presenti Emma Thompson, Katy Perry, Joanna Lumley, Lionel Richie, Nick Cave, Akshata Murthy ed altri meno noti a noi italiani.
Harry in terza fila
Il figlio di ricambio – lo Spare, quello che io amo chiamare “lo Spencer” o “il figlio di Diana” che ricordiamo essere stata la prima a criticare la corona, la forma di governo britannica e quel traditore di Carlo – probabilmente crede che la monarchia debba essere abolita. Si è presentato vestito di tutto punto con un grosso sorriso beffardo e tutto lo charme che lo contraddistingue. Oh my Dior!, qualcuno ha esclamato, riferendosi alla sua elegantissima mise.
Lo hanno ritratto come angustiato, rammaricato, probabilmente pentito e invece a me Harry è sembrato generalmente divertito, a tratti annoiato. È fuggito via subito dopo l’incoronazione per prendere il volo che lo portava alla festa di compleanno di suo figlio.
Infatti il Coronation Day è stato fissato lo stesso giorno del compleanno dei 4 anni di Archie. No, la scelta del giorno non dipendeva dalla volontà del re ma il re poteva tranquillamente spostare la data, non l’ha fatto però. Meghan, per questo o altri motivi a noi non noti, ha preferito starsene a Montecito e lasciare che il marito rappresentasse la famiglia. Io avrei fatto di peggio.
Kate e la famiglia degli eredi al trono
Il gran gruppo di giornalisti appollaiati attorno Westminster e Buckingham Palace nel giorno dell’incoronazione di re Carlo III hanno raccolto numerose interviste che si possono riassumere in: “Il nostro cuore è di Betty, Carlo per fortuna è solo di passaggio ma aspettiamo tutti William e Kate”.
Gli occhi effettivamente erano tutti puntati su di loro durante l’incoronazione di re Carlo III.
La principessa del Galles, in occasione del grande giorno, ha deciso di commissionare un copricapo floreale argentato per lei e la piccola Charlotte. Al primo sguardo poteva sembrare una tiara tempestata di diamanti e invece no, modesta è rimasta. Effettivamente l’evento era giornaliero e le tiare sono bandite dal protocollo.
Il protocollo reale ve lo raccontavo qualche tempo fa e lo trovate qui negli archivi marziani.
Ci ha fatto ugualmente sognare indossando gli orecchini pendenti di diamanti e perle di Lady D, il collier George VI Festoon, un pezzo realizzato nel 1950 su richiesta del re Giorgio VI per sua figlia l’allora principessa Elisabetta, un abito lungo in avorio disegnato da Alexander McQueen, come quello della piccola principessina, e il lungo mantello dell’ordine della giarrettiera coi colori della bandiera britannica – sotto specifica richiesta del re.
Incoronazione di re Carlo: i protagonisti sono i bambini
Come ogni evento di punta che si rispetti, i bambini hanno rubato la scena. Per contenere i bollori del piccolo di famiglia hanno fatto tantissime prove. Il piccolo Louis, che pare avere il guizzo di zio Harry, non ci ha deluso e ci ha mostrato quanto in realtà quel “ruolo” per un bambino sia troppo pesante da reggere. Linguacce trattenute, espressione sorniona, la sorellina a fargli da babysitter e i saluti sbracciati dalla balconata di Buckingham Palace.
Impeccabile invece George nei panni di paggetto. Da secondo in linea di successione, questa è la sua prima uscita ufficiale dopo il funerale della nonna e ha dimostrato di essere degno del ruolo che gli è stato affibbiato alla nascita.
Perdoname por mi vida anarchica
Per quanto ami questo genere di ampollose rappresentazioni e mi diverta a scrivere della monarchia, non faccio altro che scommettere sulla sua fine e ridacchiare ad ogni scalciata di Harry e Meghan. La pensa come me Noel Gallagher che sottolinea quanto gli inglesi più giovani provino disinteresse nella monarchia in generale, così come nella religione.
Londra è sempre più atea e multietnica e questo non aiuta. Meghan sarebbe potuta essere altamente sfruttata dalla monarchia per aumentare il gradimento, così come fecero con Diana (la monarchia versava in uno stato di repentina decomposizione prima del matrimonio di Carlo e Diana).
Purtroppo se la sono lasciati scappare ma rimane nei cuori dei delusi e dei repubblicani.
Immagino che William riesca a diventare re anche grazie al fascino della sua famiglia del mulino bianco ma dubito che la monarchia possa resistere ancora per molto. Non sono l’unica a pensarla così ma anche un gran gruppo di manifestanti che ha sfilato in giallo alzando cartelli con la scritta “not my king”.
“Abbasso la corona! Abbasso la corona!” gridavano mentre tenevano in alto cartelli gialli.
Alle interviste rispondono che la monarchia ereditaria è fondamentalmente una celebrazione della ricchezza e del privilegio e che nessuno sia nato migliore di chiunque altro.
Il dato da non sottovalutare è che cresce l’apatia verso le istituzioni e molte persone dubitano che qualcosa cambierà durante il regno di Carlo.
Non ci resta che aspettare e sperare che la prossima incoronazione non accada tra 70 anni (va bene la longevità ma Carlo a 144 anni mica ci arriva!) o che non accada proprio.