Il kenzan e la rete per polli non sono due tecniche sadomaso né articoli per fattorie, ma due strumenti per fioristi che stanno svoltando il mondo delle composizioni floreali.
Alzi la mano chi non è stanco dell’eucalipto che esce dai boccioli e della nebbiolina che “affoga” le rose.
Vediamo di cosa sto parlando.

Il kenzan, il nuovo che avanza

L’arrangiamento floreale è un’arte antica e, a seconda delle epoche e delle mode, si evolve e cambia.
Esistono tecniche e strumenti diversi per creare un bouquet o un’installazione floreale. Comunemente i fioristi utilizzano la spugna, il fil di ferro e lo spago di plastica: tutti materiali fortemente inquinanti che “stringono” i fiori in una morsa creando composizioni statiche e stitiche. Parere mio, chiedo perdono agli affezionati.
Insomma, in un mondo di bouquet alla Colvin, con l’eucalipto ingrifato che spunta alla rinfusa, la rete e il kenzan salveranno il buon gusto.

Le tecniche del kenzan e della rete per polli nello specifico
La rete per polli è utilizzata nella tecnica giapponese tradizionale chiamata ikebana.
Abbiamo cominciato ad utilizzarla in Italia da quando ci siamo resi conto che la spugna per fioristi inquina parecchio e spesso, se coperta male, risulta esteticamente aberrante.
Consiste nell’utilizzo di una griglia di metallo, attorcigliata per benino (utilizzare sempre guanti rinforzati) ed inserita in un vaso poco profondo, riempito d’acqua, dove la base dei gambi dei fiori può essere inserita in equilibrio (all’apparenza instabile) tra le maglie della griglia.
Da qualche tempo il kenzan, noto anche come “spillo per fiori” o “fioriera giapponese”, si è fatto spazio nelle botteghe dei fioristi più accorti e moderni. Trattasi di un altro strumento tradizionale utilizzato nell’arte dell’ikebana. Consiste in un piatto di metallo o ceramica con una serie di piccoli chiodi affilati, su cui i gambi dei fiori possono essere inseriti.


Le due tecniche sono perlopiù utilizzate per allestire le cerimonie, le fiere o per le composizioni centrotavola, per intenderci. La tecnica che però consente di far respirare i fiori accostandoli senza stringerli, sta dilagando anche tra i bouquet da sposa e quelli “da consegna”.



Il DIY è fattibile?
Se almeno una volta ci siamo cimentate nell’arte di infilzare gambi fioriti e foglie irsute all’interno di una spugna da fioristi a mo’ di bambola woodoo, la tecnica della rete o del kenzan richiede un po’ di pratica per essere realizzata al meglio.
Prestate attenzione alla forma e alla struttura dei fiori seguendo la seguente regola generale: i fiori più grandi e pesanti si adattano meglio alla rete, mentre i fiori più piccoli e delicati possono essere facilmente posizionati sul kenzan.

Il mio consiglio è sempre quello di provarci fino alla nausea. Sarà perché il mio motto è “lo so fare anche io, ovvio”.
Prima però è bene iniettarsi una buona quantità di video DIY per attingere al sapere attraverso lo schermo del cellulare.
Scienza infusa fa male chi non l’usa, diceva quel vecchio saggio. O no?
Hai già letto l’articolo marziano sulla regina dei fiori?
Non puoi perderlo assolutamente.