Care lettrici e cari lettori marziani, benvenuti in questo post in cui non tratterrò lo sdegno e la delusione circa la presenza, persino tridimensionale, di farfalle non richieste sui piatti da tavola.
Facciamo nomi e cognomi. Bordallo Pinheiro è un marchio che esiste da più di cent’anni, ovvero da quando Raphael Bordallo Pinheiro, dopo aver segnato la cultura del suo Paese creando i primi fumetti e distinguendosi per le illustrazioni umoristiche e caricaturali, contribuì alla storia della ceramica portoghese fondando una fabbrica nel 1885.
Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora – a Lisbona c’è persino un museo che raccoglie 13.200 pezzi legati alla produzione artistica di Raphael e figlio – e, dopo la crisi del 2008, il marchio di ceramiche è stato acquisito da un gruppo che tuttora ne garantisce l’esistenza. Con giuoia dico io, perché…

Bordallo Pinheiro è noto al grande pubblico per i piatti con la foglia di cavolo
Avete mai visto dei piatti interamente verdi con forma e lavorazioni in rilievo che rendono realistica la foglia di cavolo? Ebbene, quelli originali sono piatti del brand Bordallo Pinheiro che da sempre si distingue per la creazione di ceramiche per la tavola a tema naturalistico.
Dunque i vegetali, siano verdura o frutta, caratterizzano le stoviglie che impreziosiscono l’arredo tavola come oggetti ricercati e dal valore artistico.

Bello il cavolo, belli i funghi, belle le fragole… adesso te ne poi anche anna’ ma i motivi naturalistici comprendono anche il regno animale. E se, non me ne vogliano i vegetariani, la presenza di lepri, cervi e cinghiali, possa sembrar naturale in quanto fauna selvatica commestibile, col risultato di piatti desiderabili che fanno molto chalet dell’Engadina, e ancora i vassoi a forma di pesce si prestino bene a servire un piatto di spaghetti con le vongole, ebbene, invece, la farfalla mi esce dal contesto.


Avevamo bisogno di Claudia Schiffer per trovarci le farfalle sui piatti?
Torniamo a fare nomi e cognomi. Bordallo Pinheiro fa una collaborazione con Claudia Schiffer, musa di Karl Lagerfeld, top model degli anni ’90 – periodo d’oro nel quale il termine top model fu proprio coniato e i soldi scendevano a pioggia – che da allora valorizza marchi di e in tutto il mondo.

Negli scorsi giorni della Milano Fashion Week ha sfilato per Versace ed è stata da urlo, ma Pino Insegno direbbe che “è diventata un po’ più grande, sono passati tanti anni”, dunque, scemato il periodo della passerella feroce, si trova ora in un bucolico tempo di maturità, evidentemente più affine all’arredo tavola. E cosa fa? I piatti con le farfalle.
Viene annunciata una collaborazione speciale tra Bordallo Pinheiro e Claudia Schiffer, ci clicco sopra e vedo i piatti con le farfalle.
Chiedo alla mia mente limitata di fare uno sforzo e di comprendere che, nel fantastico mondo della decorazione, ci sia spesso la presenza delle farfalle, usate anche da molti altri brand del settore tableware (i miei pellegrinaggi all’Homi confermano), ma con queste qui che virano al marrone è dura.
Ancora ancora i vasi, o le scatoline deputate a riempire gli spazi tra i coffee table book.
Ma ditemi voi se vi piace l’idea di mangiare sopra a un lepidottero.








In attesa del vostro verdetto – lo so che qualcuna di voi se ne innamorerà e altre condivideranno il mio stesso sentimento, è la statistica, baby – posso ricollocare la farfalla nel suo habitat naturale e rimandarvi al post in cui vi racconto come ho osservato la nascita di una farfalla macaone.
Oppure possiamo dimenticare gli insetti volanti e guardare gli altri post marziani dedicati all’arredo tavola.
2 Commenti
Il vaso lo trovo FAVOLOSO!! Ma sai perchè? Perchè le farfalle sono azzurre e non marroni. Il problema, secondo me, è che il colore fa più pensare a quegli insetti che entrano la sera in casa, non invitati, quando fuori fa buio e tu hai giustamente le luce accese e non alla primavera, ai prati fioriti e farfalle svolazzanti. Ecco, io queste farfalle le vedo più svolazzanti tra lampadine e muri di casa che che all’aperto. Lo sdegno credo derivi da quello!!
Brava Giada, mi sa che potrebbe essere questa una giusta interpretazione… sembran più farfalle sgradite che farfalle delle favole! 😀