Ogni anno faccio un sondaggio sui social per capire chi fa l’albero di Natale, chi allestisce il presepe e chi fa entrambi e, dalle percentuali, mi rendo conto che il presepe è ancora una delle usanze natalizie più sentite e una tradizione radicata per celebrare il Natale e la nascita di Gesù.
Ma da quanto dura questa tradizione?
L’origine del presepe la si deve alla creatività di San Francesco d’Assisi: è stato infatti il Santo, dopo un viaggio a Betlemme, a mettere in scena la Natività nel 1223 dando vita al primo presepe vivente in Umbria per celebrare la messa natalizia.
Invece, il merito del vero presepe inanimato con le statuine, cioè quello che conosciamo e che “mettiamo in scena” ancora oggi, è dello scultore Arnolfo di Cambio che a Napoli creò le prime statuine in legno per un presepe storico attualmente custodito all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

La tradizione artistica del Natale: occhio a rispettare i protagonisti e la data in cui fare il presepe
Queste statuine raffiguravano i personaggi protagonisti della natività: San Giuseppe, Maria Vergine e il piccolo Gesù, il bue e l’asinello, i tre Re Magi e l’Angelo Gabriele. Solo in seguito, oltre ai personaggi principali del presepe, vennero aggiunte statuine più comuni e popolari che da quel momento sono entrate di diritto a far parte della rappresentazione.
Nel corso dei secoli, quella delle statuine è diventata una vera e propria arte, con creazioni fatte in ogni materiale, forma e dimensione e collezioni di grande valore estetico, come ad esempio quella dei personaggi del presepe di Thun, in ceramica e dipinte a mano. Mia mamma ce l’ha e appena lo allestirà aggiungerò qui la foto che le ho richiesto per questo post ricevendo come risposta che è troppo presto. Perché chi rispetta la tradizione rispetta anche i tempi: il presepe si fa l’8 dicembre.
Nell’epoca più moderna i personaggi del presepe sono diventati uno specchio del mondo attuale, con statuine che rappresentano personaggi noti e figure di spicco dello spettacolo, dello sport e della politica e San Gregorio Armeno è il paradiso per questa tradizione. Proprio a Napoli si terrà il prossimo raduno della redazione marziana, quindi vi porteremo presto testimonianza dei nuovi vip per aggiornare il presepe di questo dicembre.


I personaggi del presepe che non possono mancare
Come tutte le rappresentazioni artistiche, la creatività vince sempre e la libera interpretazione pure. Ma anche il mitico Raffaele Giordano di Un Posto al Sole (fan indiscusso del Napoli e dell’arte presepiale) ci direbbe che un presepe classico, per essere considerato tale, deve avere alcune caratteristiche fondamentali nella sua scenografia, come la grotta (o la capanna), le montagne, il cielo stellato, la stella cometa. Ci sono poi personaggi del presepe che è obbligatorio inserire se si vuole rispettare la tradizione.
Cominciamo con la Sacra Famiglia: Giuseppe e Maria, archetipi del Padre e della Madre, sono essenziali e da posizionare all’interno della grotta, così come Gesù, che va inserito a mezzanotte del 24 dicembre (non come mia suocera che lo mette già adesso).
Ci devono poi essere il bue e l’asinello, gli animali prescelti che simboleggiano l’umiltà e la semplicità e scaldano la capanna. Anche i tre re Magi vanno inseriti nel presepe, perché sono coloro che portano i doni per la nascita di Gesù e simboleggiano i continenti conosciuti all’epoca, Africa, Asia ed Europa. Ed è risaputo che tutti conoscano l’oro e l’incenso e ben pochi sappiamo cosa diamine sia la mirra. Forse la mirra sta ai doni dei re Magi come il Molise sta all’Italia.

Inoltre, grande importanza ce l’hanno i pastori, che rappresentano gli umili e i poveri che accorrono a rendere omaggio al bambino Gesù. E insieme ai pastori ci sono le pecore: direi che è d’obbligo fare impazzire i parenti nascondendo qualche ovino in giro per casa.
Infine c’è la figura dell’angelo annunciatore (l’Arcangelo Gabriele), cioè colui che porta il lieto messaggio della nascita proprio ai pastori.

Alcune curiosità su 3 personaggi del presepe molto importanti, ma meno noti
Esistono alcuni personaggi del presepe che, pur popolando questa rappresentazione da secoli, sono meno famosi e conosciuti, ma altrettanto importanti.
Uno è Benino, un giovane pastore dormiente che svolge il compito di guardiano delle pecorelle bianche. Benino rappresenta il genere umano dormiente, che si risveglia solo dopo la nascita di Gesù.
Un altro personaggio chiave è Stefania, una zingara con un bambino in braccio. Secondo la tradizione, la donna entrò nella grotta portando con sé una pietra e, quando si trovò al cospetto di Maria, questa si trasformò in bambino a cui venne dato il nome di Stefano. Da allora, il 26 dicembre, si celebra la festa di Santo Stefano.
Infine, non possiamo dimenticare i due compari: zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, compagni allegri di bevute e chiacchiere che rappresentano rispettivamente il Carnevale e la Morte.


E se voi fate il presepe, rispettate tutti i tempi oppure già lo allestite a novembre e fate comparire il bambinello ben prima della notte di Natale?