Nel vostro blog galattico del cuore c’è la preziosissima guida marziana ai migliori bacari di Venezia, quei luoghi intrisi di fascino nei quali si può gustare il classico aperitivo veneziano a base di cicchetti e alcol, dall’ombra di vino, allo spritz, al Bellini. Se consideriamo che in Laguna è anche consuetudine organizzare un bacaro tour, prendiamo coscienza della serietà dell’operazione e del fatto che sì, sarebbe anche contemplato mangiare gli stuzzichini con qualcosa di analcolico ma il Veneto non lo ammette.
El vin xe bon con tre s: scuro, sentà, scrocando.
I detti veneti sul vino che vanno conosciuti
Chi ga inventà el vin, se no el xe in Paradiso el xe la vissìn.

Curiosità sul Cocktail Bellini: perché si chiama così e la ricetta facile per fare l’aperitivo in casa
Se non andiamo a Venezia a fare l’aperitivo… i cicchetti e il Bellini vengono da noi! Ma c’è una curiosità che riguarda l’origine del suo nome: perché questo cocktail a base di pesche e prosecco e celebre in tutto il mondo si chiama proprio così, e a chi si deve il nome del Bellini, a Vincenzo Bellini il compositore o a Giovanni Bellini il pittore?
Cominciamo col menzionare il suo inventore, ovvero Giuseppe Cipriani fondatore e capo barista dell’Harry’s Bar di Venezia che proprio nel 1948 ideò il Bellini.
Poiché esiste anche il cocktail Rossini, saremmo portati a pensare che sia dunque l’ambito operistico a vincere e che proprio al Bellini musicista sia stato dedicato il cocktail veneziano e invece… game over.
Cipriani dedicò il drink al pittore, poiché il suo colore gli ricordava il particolare di un dipinto di Giovanni Bellini detto Il Giambellino. Vi aggiungo un’altra curiosità che riguarda Cipriani: a lui si deve anche l’uso comune della parola carpaccio che oggi indica un tipo di taglio sottile di carne o formaggio. Nel 1950, infatti, ideò il piatto di controfiletto di manzo crudo e lo chiamo così in omaggio al pittore Vittore Carpaccio che faceva uso di colori intensi come la tinta della carne.
Adesso che sapete entrambe le curiosità che legano le invenzioni di Cipriani ai pittori non potrete più sbagliare sull’origine del Bellini, ricordatevelo quando vi troverete al cospetto di Gerry Scotti!
Come si fa il Bellini in modo facile e veloce
Le proporzioni del Bellini long-drink sono molto semplici: 50 ml di succo di pesca e 100 ml di prosecco per ogni flûte.
Il cocktail originale vuole la pesca bianca ed è dunque un po’ più bianco-rosato di quello che ho fatto io e che vedete in queste foto: io ho frullato una pesca gialla e ho unito al suo succo il doppio del prosecco. Se non siete puristi del mixology e accettate anche le varianti diverse da quelle canoniche, vi posso dire che il Bellini fai da te si può fare anche con le pesche sciroppate e ben scolate dal loro succo, così è comodo avere una scorta in casa e procedere a realizzare il cocktail all’occorrenza.



Aperitivo e stuzzichini fatti in casa: 3 cicchetti da abbinare al Bellini
L’aperitivo veneziano si gusta rigorosamente sottoforma di cicchetti, qui su Instagram potete vedere il video di come li ho realizzati in occasione di una collaborazione con i salumi Veroni.
Ecco le tre idee:
1) Fettina di pane con lenticchie nere in crema, pancetta magretta e rosmarino tritato;
2) Polenta abbrustolita con taleggio fuso, radicchio e prosciutto crudo stagionato, entrambi sia freschi che spadellati;
3) Fettina di pane con salsa di noci, prosciutto cotto e cicoria ripassata.





La realizzazione è molto semplice e la sapidità dei salumi si combina perfettamente con la dolcezza del Bellini.
Tutto incluso, tranne il teletrasporto nella magica Venezia.


Tutti pazzi per l’aperitivo?
A questo link tante informazioni sulla tradizione dello Spritz!