Da quando le riviste di arredamento e le fiere del design hanno cambiato rotta inneggiando al massimalismo ho cominciato a rinascere come una ruspante e beata Venere del Botticelli che, anziché uscire da una conchiglia di capasanta, si adagia su una poltrona di velluto circondata da mille oggetti e da una parete piena di quadri.
Credo di aver dedicato almeno altri tre post al riguardo perché mi piacciono molto le case ricche di appeso. Questa decorazione gode persino di un vantaggio rispetto al massimalismo costituito da soprammobili, libri, souvenir e oggettistica sparsa per casa: i quadri non vanno spostati ogni volta che si spolvera. Un giro veloce di piumino sulla cornice et voilà che la coscienza da domestica è chetata.
