Ogni volta che finisco sul sito francese di Clare V. mi ricordo di esser nata nella famiglia sbagliata.
Dai, vi prego, ditemi che sarà capitato anche a voi di pensare d’esser nati nella famiglia sbagliata, di avere gli amici sbagliati o di non avere le conoscenze giuste.
È un mondo difficile: chiunque dovrà ammettere che una crescita Mellin nella famiglia Agnelli, Marzotto, Ferrero, Barilla avrebbe agevolato tutti i mulini che vorremmo.
E invece niente di tutto questo.
Poi c’è il capitolo amici: nessun professionista di grido che mi possa essere utile come, che so, un interior designer, uno psicologo, una sarta, un avvocato. Nemmeno una Yuko Yamashita che mi fa il capello voluminoso.
E non ho neppure lo zio d’America e gli amici a New York.
Pertanto come faccio a comprare le cose di Clare V., donna con vita precedente nel giornalismo francese, insoddisfatta degli accessori moda tanto da diventarne creatrice?

Che poi voglio dire, Clare, non potevi restartene in Francia invece che produrre le borZe a Los Angeles con tutti gli oneri doganali che ne conseguono?
Questo maledetto sito è tra i miei preferiti almeno dal 2012, evidentemente in attesa di un mio test sui famosi 7 gradi di separazione che mi consentano di farmi portare qualche cosuccia sfiziosa dalle genti che volano oltreoceano. Io son stata a New York nel 2013 e, anziché ricordarmene, ho trascorso il tempo a fotografare gli scoiattoli a Central Park, quindi credo di meritarmi le punizioni del divino Otelma e la mancata adozione da parte di Marta Marzotto.
Un piccolo aiuto ce lo dà Yoox, con qualche articolo interessante di Clare V. e pure scontato perché delle collezioni precedenti. Però non hanno le ultimissime cose. E pensare che io mi sento già un’attivista in difesa della liberazione delle sardine.




