Uno dice LEGO e pensa alle costruzioni che faceva da piccolo, fortezze di mattoncini colorati con improbabili architetture, nelle quali girava sempre almeno un poliziotto.
Io l’ho utilizzato per costruirmi dei pattini domestici con tanto di ruotine, ma il dolce peso della mia personcina li disintegrò e diede luogo alla mia prima disfatta in materia di ingegneria dinamica.
Ok, ora siamo grandi e potremmo fare di meglio?
Decisamente sì e lo vediamo nel libro di Mike Doyle: BEAUTIFUL LEGO, che raccoglie le opere degli artisti del mattoncino, quelli che coi Lego ci hanno saputo fare davvero, compreso l’autore stesso che dopo essere stato quattro anni fa a Legoland coi suoi figli, andò in fissa tanto da diventare uno dei più bravi geek-costruttori.
Dolcetti, computer e telefono sono i miei preferiti:
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Inconfondibile, io facevo robe davvero improponibili…
Ci vuol pure fantasia a pensarlo!
Ci sta tutto, dai mattoncini alle borse, siamo cresciute! 😀
Eh sì, giusto un filo! 😀
che figata!! Freddie <3
ahhahha non sei sola 🙂
Freddie!!!
Io se sento Lego penso a Chanel, sto male?