Perché la povertà fa fare simili ragionamenti, amici?
Se fossimo tutti allegramente milionari, ogni giorno potremmo selezionare home decor a pacchi sul sito di Williams-Sonoma senza preoccuparci della stangata della dogana, i preferiti dello shopping fiero e potente si chiamerebbero My Theresa, Luisa Via Roma, The Outnet, Matchesfashion.
Zara sarebbe solo una fermata della metropolitana e H&M un ricordo sbiadito della nostra vita precedente.
Anziché prendere il regionale per andare a Milano potremmo prendere un volo per Londra, fare shopping da Harrod’s, mangiare una Shepherd’s Pie, sbirciare le aste di Sotheby’s, bere un english tea delle cinque e tornare a casa in tempo per guardare Il paradiso delle signore.
E invece ancora nulla, poraccitudine has no limits e si spendono riflessioni sulle priorità anche quando si parla di 10 euro.
10 euro è proprio il costo medio mensile di un abbonamento ai servizi di svago più interessanti dell’ultimo periodo: prendo ad esempio Netflix, Spotify ed Audible perché sono i più noti e perché rappresentano tre categorie differenti di intrattenimento, streaming tv, musica e libri (audio da ascoltare con Audible oppure libri da leggere con Kindle Unlimited).
Il mio amico di giù mi dice sempre: il problema non è LA dieci euro.
E c’ha ragione perché qui si parla di continuità del servizio, di abbonamento: 10 euro colmano il piacere di un mese, ma il mese dopo? E soprattutto: se sono interessata a tutti i servizi questi 10 euro diventano 30 per ciascun mese e dunque pesano di più.
Spesso mi è capitato di riflettere se questi 10 euro, o 9,99 che siano, possano essere considerati un prezzo giusto, sia per noi utenti che per le società che emettono il servizio.
Partendo dall’ovvio presupposto per cui meno si paga e meglio è allora il ragionamento successivo va alle tasche del fornitore: quando si parla di un servizio erogato a prescindere dal consumo (non è energia elettrica o gas), il fornitore sostiene dei costi medi uguali che vanno da 0 a X e vengo a spiegarla facile.
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Helena, anche tu come me a fare i calcoli strategici sul periodo più proficuo!!! 😀
Se sei dipendente da qualche serie tra quelle scaricabili e visibili offline vale la pena perché te le puoi guardare ovunque, magari per poco tempo ogni volta però, sempre per il discorso delle diottrie da perdere…
Io sto aspettando il momento buono per nowtv, vorrei condensare la visione di più serie tv possibili (per ora Twin peaks e House of cards sicure) in meno tempo possibile, contando anche il fatto che i poracci sono loro, potevano dare un mese di prova come gli altri, due misere settimane rubate alla vita…
Ahah, oh cielo non lo so!
Per non cavarmi la vista non lo guarderei sullo smartphone!
Ma netflix visto con lo smartphone vale la dieci euro?
A partire da Rossana (e già sarebbero solo 6€…) 😉
Devo costituire anche io la setta di amici giusti!