Impressionisti al cinema? In fondo, è un po’ come i pantaculotte: quando hanno fatto la loro prima comparsa nelle vetrine abbiamo tutte gridato allo scempio (anche io), mentre ora non possiamo quasi più farne a meno e li amiamo follemente (anche io).
Con gli impressionisti è successa la stessa cosa: alle loro prime mostre la gente faceva sì la fila, ma per sbeffeggiarli e farsi grasse risate di fronte a quelle che venivano considerate né più né meno che brutte tele imbrattate di brutti colori. Poi qualcuno ha cominciato a pensare che in fondo non fossero poi così male, che sì, effettivamente quel modo di dipingere la luce non si era mai visto prima, che quella massa raccogliticcia di pittori sapeva vedere le cose più comuni in maniera straordinariamente poetica… insomma, ora ne siamo tutti conquistati.




Impressionisti Segreti al cinema
Quale migliore occasione quindi di quella offerta da Ballandi e Nexo Digital, che per soli tre giorni, dal 10 al 12 febbraio, proporranno al cinema il docu-film Impressionisti segreti?
L’idea del film è nata da una mostra – visitabile a Roma, a palazzo Bonaparte, fino all’8 marzo – e dalla volontà di far luce su alcune opere poco conosciute di alcune delle personalità di questo gruppo di rivoluzionari della pittura, da Monet a Caillebotte, da Cézanne a Sisley, da Manet a Berthe Morisot (una delle poche donne del gruppo).


Accompagnati dalle stesse curatrici della mostra, da storici dell’arte, fotografi e collezionisti, potremo osservare i dettagli più impercettibili dei cinquanta dipinti in mostra, capirne la genesi, apprezzare il valore di un’opera che non mostra altro che le fronde di un melo a distanza ravvicinata, come se l’autore, completo di tela e tavolozza, si fosse appollaiato tra i rami a mo’ di passero.
Uscite infine dal cinema, potremo sfoggiare con ancora maggior convinzione i nostri pantaculotte, certe che saranno rivalutati, tra più o meno milleottocento anni.