Con un rapido click sull’hashtag book shopping, sono tornata indietro nel tempo per contare quanti blogpost avessi già fatto coi consiglipegliacquittti dei libri da leggere: con oggi si raggiunge la dozzina e quindi praticamente il centinaio di libri.
Se li avessi davvero letti tutti sarei una cavalla dell’editoria libraria nata per triturare pagine e potrei quasi immolarmi nel programma di Augias al posto della bistrattata Emilia, quando invece… è un gatto che si morde la coda: chi scrive dovrebbe quanto più leggere ma tanto più si scrive tanto meno si ha tempo per leggere.
Compresi i libri di cucina, sto sui venti-venticinque libri all’anno, il resto della lettura va ai blog e alle riviste. Ma chissà qual è la media di voi marziani che siete approdati qui alla ricerca di nuovi spunti sui libri da leggere…

I racconti brevi stanno al tempo come la carta igienica compatta sta allo spazio. E dalla tomba mi possa scusare Carver, scrittore molto apprezzato per il minimalismo espressivo (stilisticamente cesellatogli dal suo editore che per questo lo ha consacrato al successo ma al contempo gli sottratto la già precaria serenità psicologica) delle sue short stories. Qui ce ne sono diciassette, nuove forme di racconto permeate da un istinto di sopravvivenza del nonostante tutto: si parla di amore e di disperazione, che quasi sempre sono parenti stretti. Va letto perché Carver è uno di quegli autori da conoscere e perché uno di questi racconti ha anche ispirato il film premio oscar Birdman.
Questo non è un consiglio di lettura. E’ un monito per chi deve fare un regalo e sceglie di regalare libri a caso: sui libri ci si deve sempre informare almeno un minimo. Ho ricevuto L’assassinio del commendatore lo scorso Natale. Peccato che sia la seconda parte di un altro libro dal titolo uguale ma con l’indicazione libro primo. Tutto incomincia (nel primo libro) con un ritrattista trentaseienne che, tradito dalla moglie, va via di casa e si sistema nell’abitazione del padre di un suo caro amico che fu uno dei pittori più famosi del Giappone. Il libro, anzi i libri, prendono il titolo dal quadro di questo noto pittore giapponese che cambierà il destino del giovine tradito.
Ora il mio dubbio è: affronto la lettura di Murakami accattandomi anche il primo libro oppure regalo il secondo libro a chi già possiede il suo predecessore?
Intanto mando un saluto a Loredana che me l’ha riciclato regalato. Che tanto non legge niente e dunque nemmeno, credo, Vita su Marte.
Il mio ideale di libro: storie di famiglia, storie vere. Non vedevo l’ora di leggerlo ma, rimanda e rimanda, l’ho iniziato (e finito in due mezze giornate) quando Teresa Ciabatti è andata in onda a Le Ragazze su Rai Tre e, riassumendo la storia della sua infanzia inconsapevole e smaccatamente privilegiata, mi ha alimentato la voglia e la curiosità. Teresa cresce in una famiglia agiata e riverita per via della professione del padre, medico primario all’ospedale di Orbetello. Gode della felicità e dei privilegi senza porsi alcuna domanda, perché è una bambina. Ma la bambina cresce, crescono i fatti inspiegabili e assieme a lei crescono tutti gli interrogativi su quel troppo che non è commisurato alla realtà che conosce. Si scopre una vita parallela e sotterranea, come il bunker che circonda la piscina della loro casa al mare, e si scopre un pezzo di cronaca dell’Italia.
Regalo o autoregalo che sia, con un libro sul comfort food non si potrà mai sbagliare e gli gnocchi sono un piatto godurioso che ci riempie la bocca con rassicurante affetto fin dalla nostra infanzia. Qui su Marte ci sono diverse ricette di gnocchi ma la mia panza non si accontenta mai; le autrici sono le stesse dell’ottimo volume Crostate e quindi andrò sulla golosa fiducia.
La storia Greta, abbandonata sulle spiagge della Riviera di Levante quando aveva poco più di tre anni, alla strenua ricerca delle sue ignote origini come istinto di sopravvivenza psicologica e fisica, per via di una rara malattia genetica che accompagna la sua rabbiosa esistenza che le rammenta ogni giorno la sua diversità. Il colpo di scena del racconto avviene quando lo stile estremamente realistico diviene una favola cattiva, con tanto di orco e strega. Una continua connessione con la nostra infanzia nella quale la favola ci iniziava a insegnare la vita.
Non so se questo libro meriti i denari per l’acquisto, ma sicuramente va cercato e sfogliato. Innanzitutto l’autore, chi è che ne ha curato la stesura? Non certo il vero Neleo Di Scepsi, filosofo greco morto nel III secolo a.C.. E poi le recensioni dicono che si sarebbe potuto fare di meglio, allora io sono scettica e di pari proporzioni curiosa come una bertuccia: devo imparare almeno tre o quattro insulti in greco e latino.
Ambientato in un piccolo paese di montagne e natura della provincia di Trento, Resti? – un semplice interrogativo colmo di sentimento – racconta la forza dell’amore puro tra Irene e Andrea e insegna ad assaporare ogni istante della vita senza sopravvalutare l’incognita del tempo. Uno di quei libri che tiene incollati alle pagine; se avete voglia di una storia d’amore intensa che vi coinvolga fino alle lacrime.
Un mesetto fa questo libro stazionava nella colonna laterale del blog, come consiglio della settimana: ne sono stata subito attratta (oltre che dai colori della copertina) per l’ironico paradosso che pervade la catalogazione di una quota di persone che “si ostinano a credersi più intelligenti di altre”. Tematica molto attuale, chiave di narrazione non certo inedita ma sicuramente un giallo satirico e un po’ surreale di piacevole lettura.
4 Commenti
adesso devo comprare anche un po’ di tempo per leggerli ma ce la farò 😉
Eh già, spesso è quello il problema della lettura: avere il tempo!
Anche io ero incuriosita dal libro della Ciabatti… E quando ho visto la puntata de Le ragazze, ho deciso che l’avrei preso… Sarà sicuramente il mio prossimo acquisto!
A me è piaciuto molto! Adesso leggerò Matrigna che è il successivo, poi vi dico 😉